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Patenti nautiche, tutti bocciati e scoppia la rivolta: “Compito troppo difficile, esame da ripetere”

Il comandante: "Criteri più severi contro le 'patenti facili'. Errori nel compito? Valuteremo se ci sono state imprecisioni nel preparare il compito"

Savona. Una bocciatura di massa dovuta non alla scarsità di studio di studenti particolarmente pigri né a questioni disciplinarie perché la classe è stata “particolarmente turbolenta” durante l’anno scolastico, ma ad un errore “congenito” del sistema di correzione che ha il compito di analizzare le prove dei candidati e ad margine di errore eccessivamente rigido.

E’ questa la situazione in cui sostengono di esseri trovati 16 aspiranti diportisti che questa mattina hanno sostenuto la prova per conseguire la patente nautica presso la capitaneria di porto di Savona.

L’esame per la patente nautica prevede che i candidati rispondano a 55 quesiti inerenti problemi di navigazione che vanno risolti con nozioni di matematica e trigonometria, strumenti utili sia a calcolare la posizione di una nave che la sua rotta sulle mappe. Il “correttore” funziona in modo molto particolare: l’addetto seleziona per ciascun compito tre quesiti a caso e ne analizza le risposte. Qualora queste abbiano un errore superiore a mezzo grado o a un minuto rispetto alla soluzione esatta, il candidato viene bocciato. Al contrario, se la risposta è del tutto esatta o rientra nel limite di tolleranza di mezzo grado o un minuto, il candidato è promosso.

Secondo i 16 aspiranti diportisti che hanno partecipato alla sessione di esame di questa mattina, per valutare gli esercizi svolti oggi il “correttore” della capitaneria ha utilizzato un apparato di risposte che non corrispondeva affatto all’esercizio dato ai candidati. Insomma, l’esercizio svolto dai candidati era diverso rispetto a quello che il “correttore” doveva valutare e quindi ovviamente questo ha provocato la “bocciatura di massa”.

Ma c’è anche altro: secondo i diportisti, infatti, il margine di errore che i candidati potevano sfruttare a loro favore era troppo risicato: “Il ‘correttore’ utilizzato per correggere il nostro carteggio non era conforme a quello che avevano utilizzato nelle scuole nautiche a cui ci siamo appoggiati, le tolleranze erano veramente minime – spiega Andrea Catalano, pure lui bocciato all’esame – Noi siamo diportisti, non siamo professionisti del mare. Questo esame sarebbe stato difficile perfino per gli ufficiali di marina che hanno frequentato l’accademia navale”.

Patenti nautiche, tutti bocciati e scoppia la rivolta

A restare perplesso per la scarsa tolleranza è anche Daniele Lucia, che nota: “Gli esaminatori non hanno definito un punto finale per la rotta, perciò io personalmente non sapevo dove sarei dovuto arrivare. Sapevo solo che la rotta doveva essere tangente ad un punto e perciò l’ho elaborata seguendo questa indicazione. Ma questo mi ha fatto sballare del tutto i tempi di navigazione”.

Dal canto suo, il neo comandante della capitaneria di porto di Savona, Massimo Gasparini, spiega: “Da parte nostra c’è stata la massima disponibilità ad ascoltare le rimostranze dei candidati. Per quanto riguarda le tolleranze troppo strette e l’eccessiva ‘severità’ del compito, questi sono indirizzi che arrivano dal comando centrale di Genova e che fanno seguito ai recenti casi di ‘patenti facili’ di cui tutti abbiamo letto sui media. La maggiore severità e una più ampia varietà nei test fa sì che i rischi di incorrere in situazioni del genere siano ridotti al minimo. E’ anche vero che i compiti non sono mai gli uni uguali agli altri, quindi è possibile che questi candidati siano stati particolarmente sfortunati e si siano trovati a dover rispondere a quesiti piuttosto complessi”.

Patenti nautiche, tutti bocciati e scoppia la rivolta

Ma i problemi non finiscono qui: “Sul testo d’esame – aggiunge Christian Doretti – era stato riportato erroneamente il punto di arrivo della rotta. Questo elemento costituiva una chiara incongruenza tra il testo e la cartografia che ci è stata fornita. Insomma, c’era un errore all’interno del testo di esercizio, quindi l’esame è da annullare. Noi abbiamo risposto correttamente all’esercizio, ma gli esaminatori della capitaneria hanno ritenuto di doverci bocciare in quanto, a loro dire, avremmo dovuto rispondere tenendo conto dell’errore, che pure era loro come detto”.

Tutti questi problemi hanno scatenato una vera e propria “disputa” tra i candidati e i vertici della capitaneria. Gli aspiranti “patentati” hanno chiesto di poter vedere gli atti dell’esame e hanno intenzione di presentare un esposto per chiedere la ripetizione dell’esame. Anche perché i candidati hanno a disposizione al massimo due tentativi: in caso di doppio fallimento la terza prova può essere effettuata pagando nuovamente la tassa di iscrizione.

Patenti nautiche, tutti bocciati e scoppia la rivolta

“Non è tanto una questione di costi – sottolinea Leonardo D’Angelo – quando di giustizia. Noi ci aspettavamo di sostenere un certo tipo di esame, ma seguendo le indicazioni della capitaneria abbiamo sbagliato e siamo stati bocciati”.

Ancora il comandante Gasparini: “Circa i ‘correttori’, posso dire che procederemo effettuando le opportune verifiche e se verranno riscontrati problemi annulleremo l’esame”.