Vado Ligure/Spotorno. Lutto tra i lavoratori della centrale Tirreno Power di Vado Ligure: è mancato per un malore improvviso, a soli 52 anni, Vincenzo Giamello, storico dipendente del sito produttivo vadese e presidente dell’AlCev, l’associazione dei lavoratori della centrale.
Tecnico della manutenzione elettronica molto preparato, per le sue doti professionali ed umane era ben voluto e sicuro punto di riferimento per tutti i colleghi.
Da sempre impegnato anche nel sociale: Giamello era infatti milite della croce bianca di Spotorno. E proprio lui, che nella sua longeva attività nella pubblica assistenza spotornese ha soccorso migliaia di persone, è stato colpito dal destino beffardo durante l’ora di pranzo, quando ha accusato un malore nella sua abitazione.
Immediati sono scattati i soccorsi da parte dei suoi colleghi militi, ma per lui non c’è stato nulla da fare: inutili sono stati i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari.
A rendere omaggio a Vincenzo Giamello sono anche i suoi amici della croce bianca di Spotorno, dove l’uomo prestava servizio in qualità di milite volontario: “Come succede spesso per i migliori, anche lui ci ha lasciato giovane. Troppo giovane. Troppo. Non si contano più gli anni di tutta la ‘carriera’ da milite effettivo che Vincenzo Giamello ha dedicato alla croce bianca di Spotorno, sacrificando tante ore del suo tempo libero, togliendole a ciò che gli piaceva fare, ai suoi cari, a sua moglie, a suo figlio. Chiunque lo conoscesse sa il valore che questa persona aveva e il vuoto che sta lasciando. Per parlare retoricamente, è peggio di un fulmine a ciel sereno. Perché noi sappiamo che dopo i fulmini, il sole torna a risplendere. E invece in questa giornata nulla splende, perché il dolore per questa perdita di questo grande uomo è troppo grande”.
“Tutti noi ricordiamo Vincenzo con il sorriso sulla faccia, con i suoi occhiali scuri e con il suo portamento sempre elegante, i suoi modi gentili, riflessivi e allo stesso tempo molto giusti e umani.
Sapeva sempre come comportarsi in ogni situazione, non era mai fuori luogo e sapeva sempre ‘riordinare’ ogni situazione. Perché lui era il nostro ‘ingegnere risolvitore’ di problemi. La croce bianca oggi perde non solo un milite, ma una colonna portante dell’associazione. Benché fosse molto giovane, conosceva perfettamente ogni virgola della croce bianca ed era sempre disponibile”.
“Il nostro pensiero adesso è rivolto alla sua famiglia, alla quale vorremmo far sentire l’affetto che proviamo per lui. Vincenzo era per noi tutti un amico, una persona fedele sulla quale poter sempre contare. E noi vorremmo essere per voi lo stesso. Così come Vincenzo c’era per noi, vorremmo noi adesso esserci per voi. Ciao Vincenzo”.