Liguria. Timbrare l’ingresso al proprio posto di lavoro con le impronte digitale anziché con il tradizionale badge. E’ la proposta rilanciata oggi dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che ha parlato della riforma della pubblica amministrazione al vaglio della Regione.
“E’ più comodo per il dipendente pubblico e si evita il fenomeno dei furbetti del cartellino, che sono ladri di soldi e denaro pubblico” ha riaffermato con forza il governatore ligure. Quella di Toti, quindi, non è stata solo una “sparata”, ma una proposta concreta da inserire nella riforma.
“Ritengo che per i tanti dipendenti della PA seri e onesti non ci sia nulla da temere, anzi sarà un elemento di sicurezza e comodità: secondo me è una buona idea e con gli uffici regionali stiamo ragionando a livello tecnico su come renderla operatiava” ha aggiunto Toti. “Tra l’altro l’utilizzo delle impronte digitali per la timbratura nel posto di lavoro è già utilizzata in altri contesti pubblici e non vedo quale possa essere il problema”.
“Ritengo che la pubblica amministrazione debba sviluppare elementi di premialità per i più bravi e capaci, incentivando i dipendenti pubblici come avviene per il personale delle aziende private: solo così si potrà avere un sistema migliore e più efficiente per il cittadino”.
Quanto ad una possibile reazione dei sindacati rispetto al provvedimento al quale sta lavorando l’amministrazione Toti: “Non credo ci saranno questioni con i sindacati, anzi mi aspetto un atteggiamento collaborativo e non certo polemico o di scontro. E poi è anche una forma di tutela per quanti lavorano bene, in orario e all’insegna della massima trasparenza operativa” conclude il presidente della Regione.