Savona/Genova. Si è insediato ed è finalmente operativo al 100% il nuovo comitato di gestione dell’Autorità portuale del Mar ligure Occidentale che riunisce le Authority di Genova e Savona. Francesco Parola, Marco Doria, Rino Canavese e Domenico Napoli si sono insediati al fianco del presidente dell’unica Autorità portuale Paolo Emilio Signorini.
L’obiettivo è rafforzare il più forte sistema portuale italiano e arrivare alla conquista di nuovi mercati anche grazie alle nuove infrastrutture e opere in fase di realizzazione e in itinere per lo sviluppo portuale.
“L’Autorità ha un comitato di gestione estremamente qualificato, di esperienza – ha esordito Signorini – oggi abbiamo adottato il regolamento fissato dalla normativa, ed è stata un’occasione per conoscerci, anche con il collegio dei revisori, oltre che un momento per ipotizzare il prossimo calendario dei lavori”.
Un punto di svolta per raccogliere il frutto di questi mesi “in cui non siamo stati certo a guardare”, ha quindi sottolineato Signorini.
Diversi i provvedimenti istituiti, sia sul fronte integrazione tra i porti di Genova, Savona e Vado, cuore della riforma, sia sui numerosi dossier da portare avanti. “Ora che ci sono le condizioni operative – ha spiegato il presidente – nei prossimi due e tre mesi daremo una scossa significativa al nostro sistema portuale”.
Significativo il passaggio da parte del presidente Signorini sulla piattaforma Maersk a Vado Ligure, proprio dopo la delicata operazione per la realizzazione del nuovo sovrappasso viario: “Credo che il progetto a Vado, oltre a incrementare i volumi di traffico per il comprensorio portuale, sia complementare anche il bacino genovese e l’infrastruttura vadese rappresenta uno degli elementi di massima integrazione che potranno vivere i porti di Savona-Vado e Genova”.

Sulla stessa linea anche il rappresentante savonese del comitato di gestione Rino Canavese, che conosce molto bene tutta la vicenda progettuale e le opportunità per la crescita portuale con la nuova piattaforma contenitori, sostenuta con forza negli anni della presidenza savonese: “Quando si inserisce una nuova componente di mercato questa andrà a cercare un porto vicino…Ed ecco qui le ragioni di valorizzare tutte le sinergie operative”.
Nel corso della conferenza stampa sono stati esaminati, infatti, tutti temi strategici che riguardano la fusione dei due scali e che riguardano l’integrazione tra grandi spazi che saranno a disposizione, come la piattaforma Maersk a Vado e Calata Bettolo a Genova, e il traffico di contenitori. “Un tempo si parlava di 10 milioni di Teus, ma noi ci accontentiamo di meno – ha spiegato Signorini a margine dell’incontro – con 4/4,5 mln di container, che credo siano un obiettivo possibile, potremo fare lavorare in modo adeguato entrambi i terminal”.
Ecco il video della conferenza stampa:
Quanto al tema della concorrenza: “La piattaforma Maersk impone un ragionamento più ampio, che riguarda tutto il sistema portuale: la risposta che deve essere data agli operatori è che il sistema cresce e non si cannibalizza: noi dobbiamo lavorare proprio ai processi di integrazione che possano far arrivare il nostro porto ad essere il primo in Italia”.
E poi la stoccata a quanti ancora si battono contro la realizzazione della piattaforma: “Mi pare che dopo anni di iter, dibattiti e con un progetto approvato, che darà fiato anche al problema occupazionale, mi pare di poco senso mettere oggi in discussione l’opera che coinvolge interessi strategici complessivi, economici e sociali: sono stati emessi bandi, concessioni e autorizzazioni, è in corso un cantiere senza precedenti, ogni opposizione è fuori luogo”.
Quanto agli altri punti all’ordine del giorno del comitato di gestione: “Entro un mese, sarà definito anche il segretario “una persona con tutti i requisiti”, preferibilmente in grado di fare “sintesi tra istituzioni e comunità portuale” ha detto ancora Signorini.
Al primo punto del calendario dei lavori ci sarà certamente il documento più importante, il bilancio, come detto da Signorini. Poi il tema concessioni, la Torre piloti di Genova, e tutti gli arretrati sia per quanto riguarda Genova, sia Savona, con le concessioni da deliberare e, a stretto giro, le assegnazioni dei bacini nel porto del capoluogo (assetto della Nuova Darsena in primis, e Calata Bettolo data la concessione deliberata nell’ormai lontano 2014 e non ancora operativa).
Salva anche la sede della Port Authority savonese, anche se saranno lasciati alcuni spazi e ci sarà una razionalizzazione nell’ottica di una riduzione delle spese. Resta ancora aperta la partita coi dipendenti, in stato di agitazione per l’integrazione: per domani è in programma un nuovo incontro sindacale tra le parti. “E’ nostro obiettivo trovare una soluzione” ha concluso il presidente Signorini.