Alassio. Nel 2012, quando era responsabile dell’ufficio demanio marittimo del Comune di Alassio, Luigi Tezel era stato accusato di aver favorito i gestori della spiaggia libera attrezzata numero 1 omettendo di denunciare un presunto abuso edilizio nello stabilimento. Una vicenda per la quale l’ex funzionario comunale era stato rinviato a giudizio.
Questa mattina però il processo si è chiuso con una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Il difensore di Tezel, l’avvocato Fabrizio Vincenzi, ha infatti sottolineato la correttezza dell’operato dell’allora responsabile dell’ufficio demanio.
Secondo la tesi difensiva, infatti, Tezel aveva soltanto il compito di rilasciare un Certificato di sicurezza e solidità di ogni stabilimento balneare e, di conseguenza, di verificare la “buona costruzione e conservazione” delle strutture, senza verificare altri aspetti come la conformità al progetto originale.
L’avvocato Vincenzi, inoltre, ha anche sottolineato come, anche ammettendo che nel caso preso in esame ci fossero delle difformità rispetto al progetto iniziale, Tezel non se ne sarebbe potuto accorgere: “L’ispezione del mio assistito è stata fatta in estate quando il presunto abuso contestato dalla Procura, una sorta di palafitta su cui poggiava il chiosco dello stabilimento, non si poteva nemmeno vedere perché la struttura era allo stesso livello della spiaggia e risultava ‘appoggiata’ sulla sabbia. Soltanto nei mesi invernali, a causa dell’effetto erosivo del mare, i tubi sui quali la struttura è costruita risultavano ‘scoperti’ e visibili”..