Idea percorribile?

A10, proposta shock: “Declassiamola a superstrada, con velox e tutor. E le merci viaggino via mare”

A lanciarla è il presidente di Ata-Pc Savona: "Ormai inadeguata da anni, e la presenza spropositata di camion esaspera il problema"

Camion fuoco fiamme incendio incidente autostrada A10

Liguria. “Considerato che la A10 non sembra rispondere in pieno ai requisiti di sicurezza, proponiamo di declassarla a superstrada, assoggettarla al limite di velocità di 90 km/h e installare velox e tutor affinché vengano rispettati”. E’ la proposta che arriva da Marco Castelli, presidente savonese di Ata-Pc (Associazione Tutela Ambiente Animali e Protezione Civile), in seguito alla tragedia che domenica è costata la vita a due operai nel tratto tra i caselli di Albisola e Celle Ligure.

“L’autostrada Genova-Ventimiglia da anni palesa la sua inadeguatezza rispetto agli attuali volumi di traffico – fa notare Castelli – Ogni weekend si formano code interminabili che danneggiano il turismo (spingendo molti a scegliere mete alternative) e l’ambiente, con emissione di enormi quantità di gas di scarico. A questi problemi si sta aggiungendo un numero sempre crescente di incidenti gravi, con un costo drammatico in vite umane”.

“Se è palese che il tracciato autostradale soffra di problemi strutturali (corsie strette, mancanza corsia d’emergenza, curve, ecc), è evidente come tali problemi siano esasperati dalla presenza spropositata di camion – prosegue Castelli – E’ sufficiente percorrere pochi km per trovarsi costretti a sorpassare colonne di 10/15 camion, o dover schivare tir che rallentano improvvisamente, frenati in salita da carichi pesantissimi, o ancora venir pressati da autotreni lanciati a velocità pericolosa, magari per rispettare tempi di consegna assurdi”.

Da queste considerazioni scaturisce la proposta di “declassare” la A10, rinunciando alle libertà di un’autostrada a favore però di una maggiore sicurezza. Anche perchè le alternative proposte fino ad oggi non convincono: “Più volte – ricorda il presidente di Ata-Pc – si è ipotizzato di realizzare nuovi tronchi autostradali, come la Carcare Predosa o la Albenga Ceva. Siamo contrari a questa ipotesi, per molte ragioni. Innanzitutto, non si eliminerebbe il problema ma lo si sposterebbe soltanto, lasciando peraltro congestionato il tratto da Ventimiglia ad Albenga o Savona. Poi si causerebbe la distruzione di aree naturali incontaminate e di grandissimo valore (anche turistico) come l’alta Valle Bormida o le Valli di Albenga, devastandole con cemento e traffico. Infine, la carenza di risorse economiche rende tali ipotesi difficili da realizzare”.

Meglio quindi, secondo Castelli, guardare altrove: al mare. “Riteniamo che la soluzione sia convertire il trasporto merci a lunga percorrenza da gomma a nave, sfruttando di più e meglio le ‘autostrade del mare’. La maggior parte dei camion che oggi intasano la A10 proviene da Spagna e Portogallo, e percorre quindi distanze enormi lungo Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e dotati di ottimi porti. Ostinarsi a movimentare queste merci su camion significa perseverare in un atteggiamento ottuso, che provoca enorme spreco di carburante, ingentissime emissioni di gas serra (che invece dobbiamo assolutamente ridurre, se non si vuole oltrepassare il ‘punto di non ritorno’ per il pianeta), inquinamento atmosferico dei centri costieri, congestione del traffico e, come si è visto, morti e feriti”.

“Siamo consapevoli del fatto che queste scelte richiedono coraggio politico – ammette Castelli – ci si scontra con interessi economici e di categoria enormi (dagli autotrasportatori alle case automobilistiche produttrici di camion, alla stessa società concessionaria dell’autostrada). Ma crediamo che Regione e Governo debbano fare qualcosa di più che limitarsi a esprimere sentite condoglianze quando si verificano incidenti con vittime. Il traffico pesante ormai è insostenibile e fuori controllo. O lo fermiamo ora, o prima o poi attendiamoci una tragedia di vaste proporzioni: cosa accadrebbe se un camion centrasse un pulmann turistico?”.

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