Finalborgo. E’ una di quelle morti ancora senza spiegazione e proprio per questo ancora più drammatica. Tecnicamente si chiama “morte in culla” (sudden infant death syndrome – Sids) e si verifica nei bambini tra un mese e un anno di età.
La definizione Sids, che non corrisponde a una precisa patologia, si applica quando si possono escludere tutte le altre cause note per spiegare il decesso del neonato, da malformazioni a eventi dolosi. E sembra il caso della bimba di soli tre mesi trovata morta questa mattina dai genitori a Finalborgo.
Secondo quanto appreso quando mamma e papà sono andati per svegliarla, come ogni mattina, la neonata non rispondeva e non dava più alcun segno di vita: passati pochi minuti è subito scattato l’allarme con l’intervento sul posto dei militi della Croce Bianca e dell’automedica del 118 che hanno provato a rianimare e soccorrere la bimba, che purtroppo non respirava più ed era già deceduta. I sanitari non hanno potuto fare altro che accertarne il decesso.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per gli accertamenti e le indagini, anche se pare si tratti di una tragedia: la neonata, infatti, era stata regolarmente allattata e fino a poche ore prima del risveglio stava bene: dalla sua nascita ad oggi tutti i controlli medici erano stati positivi e non si era mai verificato alcun problema, fino alla tragica scoperta di questa mattina.
Sotto choc i genitori così come i vicini di casa della coppia e quanti conoscevano la famiglia della piccola neonata.
Nonostante sembra si tratti di un caso di “morte in culla”, anche secondo un primo riscontro del medico legale intervenuto nell’abitazione dei genitori, è stata aperta una indagine da parte della Procura savonese e dei pm Chiara Venturi: sarà ora l’autopsia disposta d’ufficio ad accertare la cause esatte di un decesso improvviso, che lascia ancora più sgomento, frustrazione e rabbia. La salma della piccola è stata ora portata all’obitorio dell’ospedale Gaslini di Genova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ma cos’è la sindrome della morte in culla?
La ragione della Sids potrebbe risiedere in anomalie nella zona cerebrale che controlla i ritmi del sonno e della veglia. Per questo, diversi centri di ricerca propongono un modello di triplo rischio per spiegare la catena di eventi che portano alla Sids. In primo luogo, il bambino apparentemente sano e normale, soffre in realtà di una piccola anomalia nel sistema di regolazione dei ritmi cardiaci, respiratori o generali del proprio organismo.
Si verificano poi nei primi mesi di vita cambiamenti nei ritmi del sonno, in quelli respiratori e/o cardiaci, nella pressione o nella temperatura corporea. Infine, eventi esterni, come il fatto di dormire in posiziona prona, l’esposizione a fumo passivo e piccole infezioni respiratorie, si aggiungono e aggravano la situazione, inducendo la Sids e quindi la morte del bambino. Secondo questo modello, si può parlare di Sids solo se i tre fattori sono compresenti.
E’ importante sottolineare che l’analisi delle circostanze della morte del neonato deve essere molto accurata per escludere tutte le altre possibili cause. Sono state quindi pubblicate, da diverse istituzioni sanitarie, vere e proprie linee guida e indicazioni per effettuare i sopralluoghi e gli accertamenti che consentono di classificare il caso come Sids.