Il commento

Stop all’itticoltura di Alassio, il sindaco Canepa: “Area diventata pericolosa”

Due mesi di tempo per smantellare una struttura che secondo i rilievi della capitaneria costituisce un rischio per i natanti

itticoltura alassio

Alassio. “Quell’area è diventata troppo pericolosa, non è segnalata e si possono correre rischi per la navigazione”. Il sindaco Enzo Canepa difende il provvedimento appena varato dall’ufficio demanio marittimo del Comune che ha imposto lo smantellamento dell’impianto per l’allevamento ittico davanti al promontorio di Santa Croce. “Le boe che dovrebbero segnalare lo spazio di mare occupato dall’impianto non sono illuminate – sottolinea il primo cittadino – e giustamente la Capitaneria di porto lo ha rilevato come lo hanno accertato anche i nostri sopralluoghi”.

La Capitaneria di porto aveva rilevato la mancanza di boe segnaletiche e lo stato di abbandono dell’impianto; lo scorso anno, inoltre, un’ispezione subacquea affidata ai sommozzatori della Guardia Costiera aveva confermato lo stato di abbandono e il degrado dell’area adibita a maricoltura.

Cala il sipario dunque per l’impianto nato nel 2002 con la posa delle gabbie off-shore sommergibili ad una profondità di 50 metri e la semina di avannotti di spigole e saraghi a levante della Baia del Sole.

Era un impianto che avrebbe potuto sviluppare iniziative di prim’ordine anche per Alassio.  E’ lo stesso sindaco a sottolinearlo: “Certamente una struttura del genere poteva diventare meta di studio per i ragazzi delle scuole e anche per progetti e campagne di studio legate alla biologia marina. Purtroppo la situazione che abbiamo riscontrato non consente di poter proseguire oltre e ora tutta la struttura andrà rimossa”.

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