Savona. Sono in corso accertamenti da parte della Guardia Costiera savonese sull’episodio di inquinamento in mare avvenuto questa mattina a Savona proprio nel tratto di mare antistante la fortezza del Priamar. Secondo quanto appreso, la Capitaneria di Porto ha svolto un accurato sopralluogo a seguito di alcune segnalazioni sulla presenza nello specchio acqueo di una chiazza biancastra di una sostanza inquinante che era stata versata in mare, stando ad alcuni testimoni dal piazzale ex-Italsider.
Domani si conosceranno i risultati di laboratorio relativi ai prelievi effettuati sulla sostanza presente in mare e da lì si potrà accertare la possibile provenienza. La zona marittima interessata dall’inquinamento è stata soggetta ad attività di bonifica e proseguono le verifiche da parte della Guardia Costiera: sembra escluso un possibile sversamento in mare di idrocarburi o altro da qualche nave in transito, così si dovranno attendere gli esiti delle analisi.
Naturalmente, l’inquinamento in mare ha nuovamente alimentato la polemica savonese in quanto l’episodio è avvenuto proprio vicino alla zona dove era prevista la realizzazione del tanto contestato deposito di bitume, il cui iter rimane ancora in sospeso: “Il grave inquinamento causato oggi dimostra in modo inequivocabile che non si può andare avanti così: quali sarebbero state le conseguenze se il grave incidente si fosse verificato nella stagione balneare, con l’ inquinamento che oggi dal mare del Priamàr si è esteso verso le spiagge del Prolungamento di Savona e del Ponente? E cosa succederà in futuro se la sciagurata vicenda del bitume dovesse avere esito sfavorevole per i savonesi e per il turismo di Savona, oltre che per la vivibilità della nostra Città?” afferma Rinaldo Massucco, membro della “Consulta Comunale per il Priamàr” dal 2006 al 2016.

“Nel piazzale ex-Italsider compreso tra la Fortezza e il mare da almeno vent’anni la “Consulta Culturale Savonese” e la “Consulta Comunale per il Priamàr” stanno proponendo (finora invano) di realizzare una stupenda passeggiata pedonale e ciclabile, che unisca i giardini del prolungamento con la vecchia darsena del porto di Savona. Questo percorso di quasi mezzo chilometro, lontano dal traffico e dagli inquinamenti, avrebbe una valenza turistica ed economica eccezionale per la città e il comprensorio di Savona e sarebbe del tutto compatibile con quanto prevedono il “Piano Regolatore Portuale e il “Piano Urbanistico Comunale” aggiunge l’ex membro della Consulta savonese.
“…Invece si è preferito utilizzare oltre 700.000 euro (dei quali solo 150.000 fondi europei, gli altri 550.000 usciti dalle casse comunali) per costruire la passerella in acciaio che deturpa il lato-mare del Priamàr, in uno dei suoi punti più simbolici e suggestivi, con l’abside dell’antica Cattedrale sul promontorio roccioso a picco sul mare” conclude Massucco.