Divergenze

Ospedale Cairo, Bologna pro “privatizzazione”: “Nessuna lite con Briano, ma giusto ascoltare Regione”

Sulle prossime elezioni di Cairo il primo cittadino carcarese non si sbottona: "Vorrei un sindaco con cui ragionare su proposte condivise per il bene dei due comuni"

Carcare. “Non è una lite con Briano: è che, probabilmente, abbiamo visioni diverse”. Il primo cittadino di Carcare Franco Bologna smorza i toni della polemica nata dopo l’assemblea dei sindaci di mercoledì 25 gennaio incentrata sul futuro dell’ospedale di Cairo, nel corso della quale sono emerse divergenze di vedute tra i sindaci valbormidesi.

“Io credo che prima di giudicare sia necessario capire a fondo quale sia la prospettiva della Regione e cosa vogliamo avere come ospedale a Cairo. Così com’è, io continuo a ripeterlo, non può funzionare. Come abitanti della Valbormida vogliamo qualcosa di meglio” prosegue Bologna.

La propopsta del sindaco di Carcare va nella direzione del dialogo: “Cerchiamo di risolvere queste cose insieme alla Regione e cerchiamo di venirne fuori, perché la situazione attuale non è accettabile per la Valbormida intera”.

I contrasti emersi nel corso dell’assemblea dei sindaci hanno spiazzato il primo cittadino di Cairo: “Probabilmente Briano si aspettava un fronte più compatto – conferma Bologna – ma forse ha spinto anche troppo su una proposta che, alla luce di quanto successo negli ultimi anni, dove l’ospedale di Cairo è stato ‘spolpato’, sembra impossibile. Quella della privatizzazione a mio avviso è una strada percorribile: proviamola e sentiamo cosa propone la Regione”.

I contrasti con Briano, in ogni caso, sono destinati a terminare presto: il sindaco di Cairo sta per terminare il secondo mandato e quindi non si ricandiderà. Il “risiko” politico è già iniziato, alla ricerca dei possibili successori: in pole position ci sono da un lato Matteo Pennino, segretario del Pd cairese e attuale capogruppo di maggioranza, e dall’altro Francesco Legario, leghista della prima ora che anni fa contribuì a far cadere a Carcare la prima giunta Bologna. Un nome che, secondo i maligni, proprio per questo non andrebbe giù al primo cittadino carcarese.

Nell’ipotesi di dover “tifare” tra Pennino (di schieramento opposto) e Legario (della stessa area ma con il quale, come detto, i rapporti non sono idilliaci), Bologna sceglie il fair play: “Chi vorrei come nuovo ‘vicino di casa’? Un sindaco con cui si possa ragionare. Con Briano in questi anni ho avuto un ottimo rapporto e insieme abbiamo fatto tante cose per il bene di Carcare e Cairo come per esempio il progetto della polizia municipale. Tante volte comunque ci siamo trovati a ragionare insieme e a venirne fuori con proposte condivise. Io vorrei solo questo anche perché ormai nei comuni non contano più le posizioni e i colori politici”.

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