La ricerca

I funerali più antichi si svolgevano nel savonese, la scoperta nell’area delle Arene Candide

Finale Ligure Arene Candide Grotta

Finale L. Nel savonese i funerali più antichi e precisamente nella zona della caverna delle Arene Candide, nell’entroterra finalese, dove sono stati trovati i resti di ciottoli utilizzati per decorare con l’ocra i corpi dei defunti e poi spezzati, 12.000 anni fa; dunque i primi uomini che seguivano dei rituali funebri almeno lo facevano almeno 5.000 anni prima di quanto fino ad oggi storicamente accertato.

Pubblicata sul Cambridge Archaeological Journal, la scoperta si deve al gruppo coordinato da Claudine Gravel-Miguel, dell’Arizona State University. Del gruppo fanno parte anche gli italiani Roberto Maggi, dell’università di Genova e Gabriele Martino, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria.
”Se la nostra interpretazione e’ corretta, la frammentazione di oggetti a scopo rituale e’ di 5.000 anni più antica del previsto e risale al periodo compreso tra 11.000 e 13.000 anni fa, quando le persone che vivevano in Liguria erano ancora cacciatori-raccoglitori” ha detto Claudine Gravel-Miguel.

I ricercatori hanno esaminato 29 frammenti di ciottoli piatti e oblunghi scoperti nella necropoli che si trova nella Caverna delle Arene Candide, dove sono sepolti i resti di 20 perone tra adulti e bambini. La grotta e’ considerata un sito di riferimento per il Neolitico e il Paleolitico nel Mediterraneo occidentale.

Tuttavia, finora nessuno aveva esaminato i ciottoli rotti scoperti nella necropoli. Secondo i ricercatori i sassi sono stati raccolti sulle spiagge del Mediterraneo e selezionati per la loro forma particolare. L’osservazione al microscopio ha evidenziato tracce di ocra sui bordi e nella parte centrale dei frammenti. Questo ha fatto ipotizzare che i ciottoli siano stati usati per decorare con l’ocra il corpo delle persone sepolte nella necropoli e dopo questo rituale siano stati rotti e lasciati nelle sepolture.

Poiché a tutti i frammenti mancano le parti corrispondenti, questo elemento ha spinto i ricercatori a ipotizzare che le metà mancanti siano state tenute come talismani o ricordi.

“Potrebbero aver significato un collegamento con il defunto, nello stesso modo in cui anche oggi la gente – ha detto Julien Riel-Salvatore, dell’università canadese di Montreal – lascia allo stesso scopo un oggetto nella tomba di una persona cara”.

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