Finale L. Il Movimento Difesa del Cittadino di Finale Ligure ha presentato un esposto ufficiale alla Corte dei Conti in merito all’operato dell’amministrazione comunale per la gestione della vertenza legale con i proprietari dei terreni in via Ulivi a Varigotti, una causa legale persa dal Comune nel 2016 e che costerà ai contribuenti finalesi la cifra di 10 mila euro.
Il Comune di Finale Ligure aveva approvato una apposita delibera per inserire il capitolo di spesa per il ricorso legale promosso dal condominio Ulivi e dal Sig. Minghetti, con al centro la proprietà di alcuni appezzamenti di terreno residuale per una costruzione edile. Il Comune, ritenendo sue le proprietà aveva emesso provvedimenti in merito contro il condominio Ulivi e il Sig. Minghetti, inviando anche agenti della polizia municipale per una serie di accertamenti ritenuti dal Tribunale amministrativo “a danno dei privati”.
La querelle sulla proprietà dei terreni si era conclusa con la sentenza del Tribunale di Savona che aveva dato ragione ai soggetti promotori del ricorso, con l’amministrazione che aveva avviato una vertenza ritenuta “inutile e persa in partenza…” e che comporterà, quindi, spese aggiuntive per le casse comunali.
La determina dirigenziale che autorizzava il pagamento delle spese legali sancite dalla sentenza aveva già scatenato le proteste delle minoranze, un nuovo caso politico per l’amministrazione Frascherelli: il Comune, infatti, aveva ritenuto illegittimamente di sua proprietà i terreni di privati soggetti, tra l’altro, già a concessione edilizia, con l’amministrazione finalese che aveva persino prodotto alcuni atti per cercare di accaparrasi le aree, in maniera ritenuta illegittima.
“L’operato dell’amministrazione comunale ha provocato un danno erariale per le casse del Comune – afferma Giorgio Brondi, presidente dell’associazione che ha presentato l’esposto alla Corte dei Conti -. Nella sua sentenza, il giudice ha inoltre stigmatizzato l’azione del Comune di Finale che ha tentato di accaparrarsi delle aree di soggetti privati. La querelle portata avanti dall’amministrazione finalese si è basata su documentazione incompleta ed errata, in maniera palese, secondo la sentenza, aspetto che avrebbe dovuto mettere in guardia i funzionari comunali ed evitare il contenzioso, e quindi le successive spese legali da pagare a seguito del pronunciamento del Tribunale” conclude Brondi.