Savona/Albissola M. Una lettera aperta dal titolo eloquente e indirizzata alla nostra redazione: “L Aurelia bis e la natura vibratoria del corpo umano”. Non si placano le proteste da parte dei cittadini per i lavori nel cantiere dell’Aurelia Bis, già al centro di polemiche per i forti disagi alla popolazione residente nelle zone interessate dall’azione impattante della talpa meccanica.
“La talpa meccanica sfonda la roccia 24 h su 24, con pause di circa 40’ ogni ora e mezza. Le numerose e lunghe notti insonni, causate dalle forti ed allarmanti vibrazioni, hanno favorito l’insorgere di una riflessione che amerei condividere”, scrive la signora Angela Panizzi, residente al confine tra Albissola Mare e Savona, in località Rio Termine.
Singolare la prospettiva con la quale racconta il disagio per i lavori a seguito dei rumori e delle vibrazioni: “Fin dall’antichità si conosce e si studia l’influenza delle vibrazioni sul corpo e sulla mente umana, esiste una natura vibratoria del corpo umano che risuona, risponde a determinate frequenze che possono anche generare benessere. In India persiste da millenni una disciplina che affronta in maniera quasi scientifica questo argomento, il Nada Yoga, anche l’attuale Musicoterapia indaga gli effetti dell’elemento sonoro musicale sui processi fisiologici del corpo umano. Ma quando le vibrazioni sono invece indotte da un’attività cantieristica e perdurano per settimane, talvolta per mesi, cosa accade?”.
“E’ quanto stiamo subendo noi che viviamo nelle zone in cui la talpa meccanica incontra rocce durissime che propagano, anche per chilometri, onde d’urto e vibrazioni diffuse, praticamente per tutto il giorno. L’immissione indesiderata di percezioni nello spazio vitale, anche nel proprio letto provoca una violenta reazione di allarme, di stress e di difesa. Durante le fasi del sonno la capacità di percepire suoni e vibrazioni, resta sempre attiva, sono competenze antiche dell’uomo, che hanno a che fare con la sopravvivenza e la difesa. I giorni e le notti passano, c’è apprensione per le abitazioni, ma anche il corpo subisce innegabilmente le continue vibrazioni” aggiunge la signora.
“Per gli edifici gli indici sono i cosiddetti danni strutturali visibili, ma gli effetti delle vibrazioni sulle persone non si rilevano con altrettanta evidenza. Il rientro a casa però è sempre mesto perché già salendo le scale si percepisce il movimento causato dall’attività cantieristica, tremolando si beve il caffè al mattino, ci corichiamo con riluttanza sul letto che sussulta insidiosamente, facendo risuonare la colonna vertebrale delle vibrazioni sotterranee, che ci entrano nelle ossa, che ci fanno sobbalzare il cuore ad ogni ripresa delle perforazioni, dopo la pausa dei trenta minuti”.
“Con stanchezza, tremolando, si fa tutto ciò che si fa nella casa, la tana, il rifugio sicuro…che sicuro più non è” conclude Angela Panizzi.