Albenga. “Il presidente Giovanni Toti, di Forza Italia, si assuma la responsabilità di gestire in prima persona i risarcimenti alle imprese agricole liguri alluvionate nel novembre 2014 che ad oggi non hanno ancora ricevuto gli indennizzi a causa delle omissioni della Regione e dell’assessore leghista Mai. Questa vicenda sta assumendo contorni grotteschi e gravi”. Lo scrive Franco Vazio, deputato del Pd in una lettera aperta al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
Il parlamentare ingauno interviene così nella querelle riguardante la perdita dei risarcimenti danni per le aziende liguri danneggiate dall’alluvione del 2014 che è stata “ufficializzata” martedì dal ministero dell’economia e delle finanze.
Il 31 gennaio scorso i sindaci di Albenga e Ceriale Giorgio Cangiano ed Ennio Fazio, insieme ai parlamentarli Dem Franco Vazio e Anna Giacobbe hanno incontrato il sottosegretario all’economia Paola De Micheli, il quale ha ribadito il fatto che la Liguria non beneficerà dei fondi stanziati dal governo in quanto la Regione non ha presentato la rendicontazione dei danni subiti e la domanda per accedere ai fondi nelle modalità e nei termini previsti.
Di contro, il giorno successivo al tavolo romano, l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Mai aveva precisato che “la Regione Liguria ha seguito alla lettera tutte le indicazioni del dipartimento nazionale della protezione civile il quale ci ha confermato che le tabelle con la computa dei danni delle alluvioni del 2013, 2014 e 2015 sono state ricevute dagli uffici competenti. Tuttavia non ci è arrivato ancora riscontro di quanto sia stato destinato alla Liguria nella finanziaria 2017. Evidentemente sul capitolo dei danni delle imprese agricole alluvionate della Liguria, così come tutte le Regioni con cui ho personalmente parlato in queste ore, il governo ha deciso di non metterci neppure un euro”.
Due giorni fa, poi, il governatore ligure si era spinto più in là affermando che “la Regione ha fatto esattamente quello che il dipartimento della protezione civile presso la presidenza del consiglio, incaricato di verificate i danni, ha chiesto di fare alla Regione, ovvero compilare una serie di moduli come si fa abitualmente con i danni all’agricoltura, i danni alla imprese, ai privati e alla pubblica amministrazione. Il dopo di che il governo non ha stanziato i soldi sul suo capitolo di spesa per risarcire, o la protezione civile tramite il dipartimento della agricoltura non ha stabilito come risarcirli e quando risarcirli. Perché non hanno i soldi, diciamoci la verità se no, tutto questo problema non esisterebbe. Ma figuriamoci se ci siamo dimenticati di chiedere i soldi, non ci siamo scordati. C’è qualcun’altro che si è dimenticato di mettere i soldi sui capitoli di bilancio. Il governo ha risparmiato, non ce li ha messi e ora cerca un modo per uscirne decorosamente”.
Una presa di posizione che ha fatto storcere il naso al sindaco di Albenga Cangiano, che ieri a IVG.it ha ribadito: “Io ed il sindaco di Ceriale ci siamo recati al ministero dell’economia su richiesta delle associazioni di categoria e delle imprese agricole danneggiate dall’alluvione. Il nostro obiettivo era raccogliere informazioni precise e dettagliate e mettere qualche punto fermo sulla questione. Se la Regione ha in mano e deve ancora fornirci elementi diversi in grado di confutare quanto affermato dal ministero, che lo dica. Io sarei più che felice di sapere che i soldi sono disponibili ”.
Ora a rispondere al governatore ligure, con una lettera aperta, è Vazio: “Nei mesi scorsi a più riprese, anche con interrogazioni parlamentari, avevo sollecitato un intervento della Regione per mettere in essere gli adempimenti previsti dalla legge per far accedere gli agricoltori liguri ai risarcimenti di cui hanno diritto, così come sta accadendo per altre Regioni interessate da analoghi eventi alluvionali. La Legge di Stabilità 2016, infatti, ha riconosciuto un contributo ai cittadini e alle imprese danneggiati dagli eventi calamitosi che si sono verificati tra il 2013 e il 2015. L’assessore Mai ed il funzionario competente, Fontana, da parte loro, avevano promesso di dare seguito alle sollecitazioni ricevute. Purtroppo, invece, la Regione Liguria non ha mantenuto le promesse, omettendo di inoltrare alla protezione civile le domande di risarcimento dei danni, che ammontano ad oltre 16 milioni”.
“Questo comportamento gravemente omissivo e colpevole dell’assessore Mai e del funzionario regionale risulta incomprensibile. L’assessore ha più volte affermato che era tutto a posto e che le imprese liguri potevano stare tranquille, avendo tutti i titoli per essere beneficiate dai finanziamenti. I rimborsi alle aziende ligure non sono stati ancora erogati esclusivamente a causa della mancata compilazione e dell’inoltro da parte della Regione delle schede necessarie. I sindaci dei territori maggiormente colpiti (Albenga e Ceriale) sono stati ricevuti al ministero dell’economia; da un lato hanno avuto conferma delle responsabilità e delle omissioni della Regione Liguria e dall’altro hanno avuto l’assicurazione di un impegno a costruire una norma riparatoria e quindi a tentare di reperire i fondi necessari a coprire tale situazione. D’altronde se tutto fosse a posto, come sostiene l’assessore Mai, non servirebbero atti di sanatoria normativa e finanziaria e i soldi sarebbero arrivati alle imprese agricole liguri cosi come avviene per le imprese nelle altre Regioni”.
Vazio infine conclude: “Qualcuno ha affermato che non sia importante attribuire responsabilità. Io penso il contrario: non mi farei mai curare da un chirurgo che in una precedente operazione ha confuso la milza con il fegato, così come non accetterei mai un passaggio su un’auto condotta da chi, ogni giorno, va a sbattere contro i piloni dell’autostrada, sostenendo che il giorno prima non c’erano. Chi non sa guidare – scrive Vazio a Toti – non può governare questo delicato e complesso processo di riparazione. Stefano Mai non sa guidare, lo so io, lo sa lei e lo sanno tutti”.
Parole dure che si concludono con una promessa ben precisa: “Se a tutto ciò si risponderà una volta ancora con il silenzio, l’imbarazzo e l’ipocrisia, sono certo che saranno i cittadini e le aziende liguri danneggiate a chiedere, carte alla mano e in una grande assemblea pubblica, aiuto al governo e conto a chi ha sbagliato”.
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