Borghetto Santo Spirito. Sarà il viceprefetto vicario Fabrizia Triolo a sostituire alla guida del Comune di Borghetto Andrea Santonastaso, il viceprefetto arrestato ieri nell’ambito di un’indagine per corruzione. La nomina è stata annunciata questa mattina dal prefetto di Savona, Giorgio Manari, “al fine di garantire la continuità amministrativa dell’Ente fino alle prossime consultazioni amministrative”.
Una nomina che porta con sé una curiosità: proprio Triolo era finita recentemente nel mirino di Santonastaso, che aveva chiesto ed ottenuto dal Tar a dicembre la revoca della sua nomina a viceprefetto vicario (avvenuta ad aprile 2016, in periodo di sede vacante). Triolo infatti era stata scelta dal capo dipartimento e non dallo stesso prefetto. La nomina è stata in seguito regolarmente ratificata da Manari.
Santonastaso è stato contestualmente sospeso dai propri incarichi, dopo essere finito ieri agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione: secondo gli investigatori lui e altri due funzionari pubblici, Carlo Della Vecchia ed il poliziotto Roberto Tesio, si adoperavano per “velocizzare” pratiche riguardanti permessi di soggiorno, cambi di cognome, riduzione di giorni di sospensione della patente ed altre autorizzazioni in cambio di “regalie” varie, da modeste somme in denaro a cene, vestiti o visite mediche gratuite.
Tra gli indagati come detto anche Santonastaso, fino a ieri commissario straordinario del Comune rivierasco. Il suo arresto è stato una doccia fredda improvvisa e inaspettata per l’ente borghettino, già in parte “rallentato” dalla fine anticipata dell’amministrazione dell’ex sindaco Giovanni Gandolfo, dimessosi a luglio scorso a causa delle dimissioni dei quattro consiglieri di minoranza e di due esponenti della sua maggioranza.
Al suo arrivo a Borghetto a luglio, Santonastaso aveva immediatamente varato il delicato e fondamentale piano di rientro del “buco” di bilancio (pari ad un milione e 600 mila euro) emerso alla fine del mandato di Gandolfo. Un processo che ha portato il Comune a mettere momentaneamente in stand-by, a rinunciare o a rivedere parte dei propri investimenti e delle proprie attività in nome della ristrutturazione dei conti per il pareggio di bilancio previsto dalla normativa per gli enti locali.
Nonostante queste difficoltà e pur essendo amministratore ad interim, nei mesi scorsi il commissario prefettizio aveva dato il via ad una vasta operazione di trasparenza e di confronto con le categorie, le associazioni e i gruppi di cittadini. Questo nell’ottica di condividere con gli stessi borghettini la gestione, seppure temporanea, del Comune. Contemporaneamente, sotto il mandato di Santonastaso la città ha visto finalmente partire alcuni lavori pubblici da tempo fermi, come ad esempio quello relativo alla rotatoria tra corso Raffaello e via Michelangelo e quella sulla via Aurelia nei pressi dell’ex oleificio Roveraro.
A Borghetto, però, Santonastaso non si è limitato a ricoprire la carica di sindaco pro tempore: nei mesi scorsi, infatti, il commissario prefettizio si è anche auto-nominato presidente della Servizi Ambientali, la società a partecipazione pubblica di cui il Comune di Borghetto è secondo socio di maggioranza (con una quota del 35 per cento) che gestisce il depuratore consortile di località Cappellotti.
Lo statuto della società prevede che i presidente sia una persona di fiducia nominata dal sindaco del Comune di Borghetto (l’Ad, invece, viene scelto dal primo cittadino di Loano). Invece di scegliere un esterno, Santonastaso aveva deciso di tenere per sé questo incarico, in modo da avere voce in capitolo anche nell’amministrazione della società. La scelta non è stata casuale: parte del “buco” di bilancio del Comune, infatti, è dato dal mancato incasso di una quota assai rilevante delle bollette relative alle utenze dell’acqua. E a Borghetto il ciclo idrico è gestito proprio dalla Servizi Ambientali.
Nelle scorse settimane Santonastaso poi era finito nel mirino di alcuni degli esponenti dell’ex maggioranza di Gandolfo, che non hanno condiviso la scelta del commissario prefettizio di vendere all’asta Villa Laura, sede proprio di Servizi Ambientali e di Ponente Acque. Secondo gli ex amministratori, infatti, la villa sarebbe stata venduta ad un prezzo troppo basso (602 mila euro) rispetto al suo reale valore di mercato.
Nonostante questa polemica, in generale il sentimento dei borghettini nei confronti del loro attuale “facente funzioni di sindaco” pareva generalmente positivo. Questo specialmente per il già citato processo di apertura avviato nei confronti delle categorie, associazioni e altre realtà cittadine. Anche per questo motivo, secondo alcune voci Santonastaso avrebbe avuto intenzione di candidarsi alla carica di sindaco alle elezioni amministrative della prossima primavera con una propria lista. Il 64enne vice-prefetto vanta una lunga carriera amministrativa in qualità di “sostituto” di sindaci che per diversi motivi non sono riusciti a portare a termine il loro mandati: nel 1993 è stato commissario presso il Comune di Rosta (To), l’anno successivo ha svolto il medesimo incarico a Celle Ligure. Da settembre 1997 a febbraio 1999 è stato commissario del Comune di Albenga, da ottobre 2012 a maggio 2013 ancora commissario del Comune di Carcare, ed infine lo scorso anno a Spotorno.
Un progetto che ora dovrà fare i conti con il coinvolgimento del commissario con l’indagine della Polizia di Stato e che quindi potrebbe arenarsi ancora prima di vedere la luce. Anche perchè Santonastaso è finito nell’inchiesta non solo per il suo ruolo in Prefettura, ma anche in qualità di commissario straordinario l’anno scorso a Spotorno, nello stesso ruolo ricoperto fino a ieri a Borghetto.
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