Loano. Prosegue l’indagine sull’incendio dello yacht Southern Comfort andato in fiamme nel porto di Loano e costato la vita a tre persone, Jurgen Simon, la moglie Beata Simon, e l’amico Andre Bachtenkirch, morte per asfissia a seguito delle fatali esalazioni sprigionate dall’incendio. Il pm titolare dell’inchiesta giudiziaria, Massimiliano Bollam, attende la perizia tecnica sui resti dell’imbarcazione per tirare le fila dell’indagine e valutare possibili responsabilità sulla tragedia. E sull’incendio avvenuto nell’imbarcazione ha parlato oggi l’ammiraglio Giovanni Pettorino, Direttore Marittimo della Liguria, in visita questa mattina al porto di Andora.
“Le barche sono dei contesti molto piccoli e le situazioni abitative o di permanenza a bordo devono essere fatte con la dovuta attenzione, soprattutto nel periodo invernale, quando si trascorre molto più tempo all’interno dell’imbarcazione che all’aperto. Occorre sempre essere molto prudenti e attenti in ogni attività, anche le più semplici, che si svolgono a bordo” ha detto Pettorino.
“Sull’incidente è in corso una indagine della magistratura ed è giusto attendere che gli inquirenti ricavino gli elementi necessari per determinare le cause di questo gravissimo incidente. E’ indispensabile mettere a fuco tutti gli aspetti emersi dagli accertamenti e solo alla fine trarre le opportune conclusioni” ha concluso l’ammiraglio. [tag name=’incendio barca loano’]
Il pm ha affidato il compito di effettuare l’accertamento tecnico agli ingegneri Riccardo Damonte e Massimo Gronda dello studio tecnico navale Ansaldo di Genova. I due specialisti hanno svolto il lavoro di ispezione sul relitto del Southern Comfort, sotto sequestro nella Marina di Loano
Il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica è per omicidio e incendio colposo: stando ai primi rilievi tecnici il rogo si sarebbe sviluppato sottocoperta, nel cuore della barca, proprio accanto alla zona delle cabine dove dormivano le vittime, Jurgen Simon, Beata Simon, Andre Bachtenkirch, e l’unica sopravvissuta alla tragedia, Claudia Manhcake, la cui versione è stata vagliata più volte dal magistrato. Tutte le ipotesi, al momento, restano valide, anche se quella del cortocircuito rimane la più accredita: dalle analisi peritali e dalla relazione conclusiva che sarà consegnata al pm si potranno avere risposte più certe e definite.