Savona. Alcuni restano scettici sulla nuova ondata di arrivi nel savonese, altri chiedono garanzie sull’effettiva equa distribuzione dei migranti di cui ha parlato il prefetto Giorgio Manari, evitando situazioni critiche e di collasso: questa la reazione dei sindaci dopo il vertice di questa mattina in Prefettura sull’emergenza profughi, nel quale sono stati stabiliti i nuovi indirizzi sul programma di accoglienza.
Tra i comuni maggiormente interessati quelli della Val Bormida, dove il problema dei profughi e l’arrivo contino di nuovi migranti ha creato non pochi problemi e polemiche sul programma di accoglienza richiesto in questi mesi dalla Prefettura savonese: “Speriamo che ci sia una vera perequazione tra i comuni del savonese e che non ci sia un contesto di ‘sindaci contro sindaci’ che sarebbe dannoso: si rischia una contrapposizione difficile da gestire. Ora serve un coinvolgimento di realtà che fino ad ora hanno dato poca collaborazione e che magari possono assicurare una migliore distribuzione dei richiedenti asilo” afferma il sindaco di Calizzano Pierangelo Olivieri.
Per Gianni Delfino, sindaco del piccolo Comune di Pallare: “Siamo già nella fascia che supera il limite di accoglienza e quindi per il nostro Comune mi auguro che non ci siano altri arrivi, siamo già saturi…Tuttavia ora siamo in attesa di quelle che saranno le ultime direttive”.
Ma ci sono anche alcuni comuni nella cosiddetta “fascia verde” (la “fascia rossa”, invece è riservata ai comuni già saturi per l’ospitalità ai profughi), ovvero che non ha ancora ospitato alcun migrante, come il comune Bormida: “Il nostro Comune è poco accessibile anche a livello di collegamenti e non abbiamo soggetti sul nostro territorio in grado di gestire l’accoglienza” sottolinea il sindaco Daniele Galliano. “L’importante è avere strutture adatte per ospitare i profughi, cosa che al momento non abbiamo: ora se dobbiamo ospitare sei migranti servirà per forza l’aiuto dei privati, se riusciremo a trovarli”.
Anche il comune di Carcare è in “fascia verde”, per la Prefettura potenziale amministrazione accogliente, non però per il sindaco Franco Bologna che ha sempre combattuto, anche con una ordinanza al centro di forti polemiche, l’arrivo dei migranti: “Abbiamo già 19 profughi sul nostro territorio, abbiamo sviluppato iniziative di lavori socialmente utili ma non si può continuare ad accogliere in continuazione, in quanto altrimenti i comuni non riusciranno a reggere certe cifre”.
“Dal nostro punto di vista la situazione resta critica, ma ci viene sempre detto che non si può far nulla e quindi continuiamo a subire le direttive che ci vengono imposte. La Prefettura deve sapere che oltre un certo limite non si può andare e sulla base di quanto detto questa mattina dal prefetto ci auspichiamo una effettiva gestione collegiale dell’emergenza, ripartita in maniera equa tra i tutte le realtà comunali della provincia”.