Andora. Mentre sulle colline vadesi, di San Genesio e Bergeggi si continua a monitorare il territorio dopo il pauroso incendio di ieri, nell’andorese è iniziata la conta dei danni per la sequenza di roghi che hanno interessato i boschi dell’entroterra di Andora per quasi una settimana e che hanno visto un notevole spiegamento di forze e mezzi per arginare e spegnere i diversi fronti di fuoco.
“Attendiamo i dati ufficiali da parte dei Carabinieri Forestali che stanno compiendo le indagini sulle cause e facendo la conta dei danni, ma una prima stima della Protezione Civile dice che dei 70 ettari di bosco andati in fumo, solo una decina farebbero parte del territorio di Andora perché per più giorni il fuoco, che ha interessato le colline a macchia di leopardo, si è riacceso sempre nelle zone già percorse dalle fiamme” ha detto stamane il sindaco di Andora Mauro Demichelis al termine di una riunione con la protezione civile nel corso della quale si è analizzata la situazione di emergenza che caratterizzato il territorio andorese.
“Rimane l’amarezza per la collina di Rollo e la zona di Conca Verde che sono prospicienti il mare e che hanno avuto molti pini bruciati, ma anche la consapevolezza che i danni avrebbero potuto essere più gravi se non si fosse intervenuti in modo efficace su tutti i fronti, dal cielo grazie all’apporto di canadair ed elicottero, e da terra mediante il lavoro coordinato dei Vigili del Fuoco e dei volontari di Protezione Civile”.
“I numeri messi in campo dal Comune di Andora parlano anche della determinazione con cui i volontari hanno intrapreso la lotta contro il fuoco”.
“Sette giorni di lotta continuativa contro il fuoco, con 36 uomini del Gruppo Intercomunale di Protezione Civile, impegnati anche per quattro giorni consecutivi, con turni da 8 ore ciascuno, danno l’idea dell’energia con cui Andora ed i suoi volontari hanno voluto combattere per salvaguardare i nostri boschi. Gente che anche a fine turno era a disposizione e ancora oggi presidia il territorio” conclude il primo cittadino andorese.