Fa freddo per tutti...

Enpa: con il freddo animali selvatici in difficoltà, ecco come aiutarli

neve animali

Savona. Con il primo repentino calo delle temperature di questo inverno gli animali selvatici hanno grosse difficoltà per trovare il cibo loro necessario a sopravvivere, mentre la caccia a molte specie è ancora aperta. Ecco i suggerimenti della Protezione Animali savonese per chi vuole aiutarli.

Per gli uccelli che frequentano i nostri giardini o i nostri balconi è utile lasciare una ciotolina di acqua tiepida e pulita e qualche leccornia sul davanzale o in altro luogo a prova di predatori come i gatti, che può essere provvidenziale per qualche piccolo volatile stremato e in difficoltà.

Se avete spazio sui balconi, sul terrazzo o in giardino, possono essere installate mangiatoie per uccelli in modo da poter garantire loro un luogo sicuro dove trovare cibo in abbondanza, inserendovi i alimenti idonei, premurandovi sempre di posizionarle in un luogo non raggiungibile dai predatori. Però una volta installata la mangiatoia, dovrà essere rifornita sempre e comunque fino alla primavera: non bisogna mai interrompere bruscamente la somministrazione di cibo poiché i volatili perderebbero un punto di riferimento molto importante durante l’inverno.

Anche una casetta per uccelli può essere loro utile per trovare un riparo e per passare la notte tranquilli; anche in questo caso però bisogna ricordarsi di posizionarla in un luogo a prova di predatori e non troppo esposta a traffico e via vai di persone, perché c’è il rischio che non venga mai abitata.

L’Enpa sottolinea però che occorre scegliere attentamente i siti di somministrazione del cibo, per evitare di disturbare o danneggiare le altrui proprietà; in tal caso meglio non farlo da finestre e balconi e recarsi invece in giardini, parchi pubblici o addirittura ai margini o all’interno di campagne e boschi o lungo i torrenti. A coloro che obbiettano che bisogna lasciar fare alla natura, l’Enpa risponde di cominciare coerentemente ad applicare il concetto a se stessi.

Sono infine da evitare legumi crudi, latte e pane; infatti gli uccelli selvatici hanno bisogno di alimenti decisamente calorici ed il pane invece una volta nel gozzo dell’uccellino richiama acqua per essere inumidito e digerito; si forma così un blocco di “pane bagnato” che a sua volta richiama calore per raggiungere la temperatura corporea, e con il freddo finisce per morire perché non riesce a scaldare il corpo. Il ragionamento non vale per i colombi (per le loro maggiori dimensioni) anche se, bisogna ricordare, ordinanze comunali, solo punitive ed inutili, proibiscono di alimentarli, nell’errata convinzione che ciò ne diminuirà il numero; è invece provato dagli scienziati, che i sindaci non ascoltano mai, che colombi adulti forti, adeguatamente nutriti, impediscono la nidificazione degli altri; soggetti malnutriti e deboli si disperdono, nidificano e lasciano nidificare anche gli altri. Eguale discorso per il divieto regionale di dar da mangiale ai cinghiali, il cui numero e la cui frequentazione degli abitati non dipende certo dal sacchetto di pane lasciato dal pensionato: ce ne vorrebbe un sacco di molti chili al giorno per attirare e sfamarne uno solo.

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