Provincia. “Chi ha paura del lupo? In tanti, purtroppo. Così, dopo un regime di protezione speciale di cui il lupo gode dal 1946, la caccia a questo bellissimo selvatico potrebbe diventare tra pochi giorni una terribile realtà”. Lo denuncia l’Enpa: il 2 febbraio, infatti, il Governo è chiamato ad approvare quello che viene chiamato “piano di conservazione del lupo”.
Un nome che l’Enpa definisce “paradossale”, visto che “autorizza invece con una deroga a sparare al più grande predatore italiano che, è bene ricordarlo, svolge una importantissima funzione di bioregolazione tre le specie presenti sul nostro territorio, soprattutto tra quei cinghiali spesso al centro di ingiustificati allarmismi”.
La protesta della Protezione Animali è diretta, in particolare, contro il Ministro dell’Ambiente e contro l’associazione agricola Coldiretti. “Il primo, in ossequio alle proprie prerogative istituzionali, dovrebbe tutelare la biodiversità invece di sponsorizzare uccisioni e abbattimenti e confrontarsi con tutti i portatori di interessi, associazioni animaliste comprese, e non soltanto con gli allevatori. Quanto alla Coldiretti, è già fautrice di campagne denigratorie contro i selvatici (cinghiali, caprioli e, naturalmente, lupi)”.
“Vittime degli attacchi – denuncia l’Enpa – sono sempre animali lasciati colpevolmente incustoditi e senza alcuna protezione dai predatori, quando i mezzi per difendersi ci sono: predisporre idonei ricoveri per gli animali oppure affidarli alla custodia di cani, come il maremmano abruzzese che, laddove impiegato, si è rivelato un efficacissimo strumento per contrastare la predazione non solo del lupo ma anche dell’orso”.
“Le fucilate – ricorda l’Enpa – non sono solo inutili ma anche pericolose, soprattutto in un paese come il nostro dove la piaga del bracconaggio rappresenta una grave emergenza ancora irrisolta; le uccisioni previste dal piano avranno anche un altro effetto: quello di provocare un’escalation i cui primi segnali si vedono già in oggi; è recente la notizia del ritrovamento nel Grossetano del corpo di un lupo decapitato (nella foto sopra) e il rischio è che la situazione vada fuori controllo e tutti si sentano in diritto di imbracciare un fucile”.
In provincia di Savona i lupi davvero accertati, secondo gli animalisti, sono una decina suddivisi in pochissimi branchi. “Naturalmente si enfatizzato i danni arrecati al bestiame, prima ancora di verificarne i responsabili – accusa Enpa – non è infrequente infatti che siano gruppi di ‘cani di cascina’, scarsamente controllati dai proprietari, a riunirsi in gruppi temporanei e a sbranare ovini, caprini e bovini lasciati mal custoditi”.
Per questo Enpa ha deciso “di non stare a guardare” e lancia una iniziativa di “mail bombing” contro il Ministro Galletti e la Coldiretti, per ribadire con forza il proprio “no” alla caccia al lupo.