Borghetto Santo Spirito. Nei giorni scorsi il Comune di Borghetto (che a seguito della caduta dell’amministrazione del sindaco Gianni Gandolfo da luglio scorso è guidato dal commissario prefettizio Andrea Santonastaso) e la Servizi Ambientali (la società a partecipazione pubblica che gestisce il depuratore consortile delle ex cave di località Cappellotti e di cui il Comune è socio di maggioranza insieme a Loano) hanno sottoscritto un accordo transattivo per risolvere un doppio contenzioso.
Il primo risale ai primi anni del 2000 e riguarda la bonifica della cava in cui oggi sorge la struttura di depurazione. Come noto, all’interno dell’area erano stati stoccati irregolarmente circa 20 mila fusti contenenti rifiuti tossico-nocivi. Conclusa l’indagine penale e dissequestrata la cava, le istituzioni individuarono località Cappellotti come sede del nuovo depuratore consortile, che in origine doveva servire unicamente i Comuni soci di Loano, Borghetto, Toirano, Boissano e Balestrino e si decise di delegare a Servizi Ambientali l’esecuzione materiale dell’intervento di messa in sicurezza dell’area di cava e di eliminazione dei residui non pericolosi. Al termine dei lavori, il “conto” per tale intervento fu stimato in circa un milione e mezzo di euro, da rimborsare a Servizi Ambientali.
La questione si è trascinata per anni e di recente è stata presa in esame dalla giunta Gandolfo, che ha cercato di chiuderla trovando un accordo con la partecipata pubblica. La richiesta del Comune di Borghetto era che Servizi Ambientali rinunciasse a parte di tale somma perché spesa per lavori eseguiti e comunque necessari per la realizzazione dell’impianto di depurazione. A seguito di trattativa e confronto tra i tecnici delle due parti si è arrivati a stimare il “rimborso” in circa 733 mila euro più Iva (al 10 per cento).
La caduta dell’amministrazione comunale ha di fatto bloccato la chiusura della pratica, che è stata ripresa in mano da Santonastaso, il quale ha formalizzato quanto precedente concordato.
In base all’accordo, la Società ha accettato, a parziale compensazione, la cessione di terreni e fabbricati posti nell’area circostante al depuratore. Il loro valore stimato è di circa 500 mila euro. Queste aree potranno essere usate per l’espansione del depuratore e per la realizzazione del parco ambientale. Alla società andranno altri 47 mila euro quale indennità per altri terreni espropriati da Servizi Ambientali (per conto del Comune) nei confronti dei vecchi proprietari della cava.
In base alla transazione, quindi, 733 mila euro (più altri 73 mila di Iva) di debiti del Comune verso la società saranno compensati con 500 mila euro di terreni e altri 47 mila euro di indennità di esproprio. Il Comune deve ancora versare una cifra di 175 mila euro circa, già messi a bilancio dal commissario prefettizio.

La seconda questione, invece, riguarda alcuni debiti riguardanti il versamento delle quote relative alle voci di “fognatura e depurazione” nelle bollette degli anni 2004, 2009 e 2011 che ammontano a circa 318 mila euro. A causa di una sfasatura dei periodi di lettura delle utenze dell’acquedotto rispetto alla contabilità comunale ed a quella società si sono verificate delle discrepanze che si sono riverberate sul bilancio di società e Comune: per la società risultava un credito maggiore, che non trovava riscontro nel bilancio comunale.
Onde evitare un contenzioso (che avrebbe comportato solo spese senza beneficio sostanziale), visto che queste cifre erano state inserite nei bilanci della società approvati dai sindaci di Borghetto succedutisi nel tempo (su indicazione degli uffici con una conseguente rinuncia implicita alla contestazione), Servizi Ambientali ha accettato una riduzione del suo credito nella misura del 50 per centro e ha riconosciuto la parziale fondatezza della contestazione nel merito della pretesa da parte del Comune: la società avrebbe potuto chiedere l’intera cifra, ma questa, sarebbe stata una richiesta di fatto scorretta nei confronti del secondo azionista.