Imperia.”Due pericolosi balordi con il cervello completamente devastato dalla cocaina”. Li ha definiti così il questore di Imperia Leopoldo Laricchia dipingendo Davide Frisina e Christian Ferraro, i due tossicodipendenti che progettavano rapine anche nel Savonese per acquistarsi altra “polvere bianca”. In questo momento ai due, il secondo è un pluripregiudicato, vengono contestate quattro rapine a mano armata commesse il mese sorso dicembre a Ventimiglia, Bordighera e a Camporosso. Spietati e spregiudicati anche nelle azioni intenzionati ad allargare gli orizzonti e avvicinarsi anche alla Riviera savonese. Ed è per questo che si indaga ancora per fare luce sui loro progetti criminali.
Nelle indagini condotte commissariato di Ventimiglia e dalla squadra mobile della polizia di Stato con la collaborazione dei carabinieri, si è scoperto attraverso le intercettazioni telefoniche, infatti, che i due avevano intenzione di spingersi oltre il confine provinciale per compiere altri colpi. Frisina e Ferraro ono stati fermati nell’operazione “Carboni amari” terminata con l’arresto e la reclusione in carcere. Sono stati catturati lo scorso 6 gennaio, giorno dell’Epifania.

Gli assalti di dicembre sono stati compiuti nella farmacia San Giorgio di Bordighera, quindi al supermercato Maxisconto di Camporosso, poi al Conad City di Bordighera e infine all’Ok Market di Ventimiglia. Il modus operandi delle rapine avvenute il 6, 7, 10 e 17 dicembre era sempre lo stesso. La coppia agiva indossando passamontagna artigianali. Quindi minacciava i dipendenti armati di coltello. Autorizzati dal sostituto procuratore della Repubblica di Imperia Alessandro Bogliolo gli inquirenti li hanno pedinati e intercettati. Frisina e Ferraro si vantavano dei colpi messi a segno, ma ne stavano progettando altri, anche nel savonese. Avevano fame e sete di rapine sostenendo che avrebbero incassato bottini più cospicui. “So sparare”, diceva uno dei due malviventi all’altro, che replicando aveva detto: “Il bello è accoltellare uno, che senti tutto il sangue e che lo apri di qua a qua”. Ma l’idea di passare dal coltello alle armi da fuoco stava per concretizzarsi veramente: “Dalla prossima settimana non si scherza più, si spara”, è uno dei passaggi inquietanti delle intercettazioni raccolte dagli 007 della polizia che messo le manette ai polsi dei due tossicodipendenti.
A rendere particolarmente pericolosi i due complici, ora in carcere con l’accusa di rapina pluriaggravata in concorso, è proprio il fatto che non si tratta di ladri “professionisti”, ma di balordi spinti al crimine per poter acquistare la droga, che progettavano rapine e rapinavano supermercati e altri locali sotto l’effetto di stupefacenti. “Hanno dimostrato di non avere troppa fantasia”, ha sottolineato il vicequestore aggiunto e dirigente del commissariato di Ventimiglia Saverio Aricò.
“I due rapinatori camuffavano numeri e lettere della targa utilizzando del nastro adesivo nero per evitare di essere identificati”, ha spiegato Giuseppe Lodeserto, dirigente della squadra mobile di Imperia. Una precauzione che tuttavia non è bastata: l’auto, ritrovata dagli agenti con il motore ancora caldo, dopo l’ultimo colpo a Ventimiglia, è stata intercettata e per i due si è chiuso il cerchio investigativo della polizia.