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Yacht a fuoco a Loano, disposta l’autopsia. La superstite: “Mi hanno svegliato e buttato fuori…” fotogallery video

Il racconto fornito dall'unica sopravvissuta mette in dubbio l'iniziale ipotesi del cortocircuito di una stufetta elettrica

Loano. Saranno sottoposte ad autopsia le tre vittime dell’incendio che questa mattina all’alba ha distrutto il Southern Confort, uno yacht Maiora di 22 metri ormeggiato da circa un anno all’interno della Marina di Loano.

Al momento dell’incendio a bordo dello yacht c’erano quattro persone: il proprietario Jurgen Simon, 53 anni, la moglie Beata Simon (61), la sorella di quest’ultima Claudia Mahncake (52) ed il rispettivo compagno Andre Bachtenkirch (53). I quattro, tutti di origine tedesca e residenti in Germania, si trovavano in Riviera per le vacanze natalizie. Claudia Mahncake è l’unica sopravvissuta: è riuscita ad abbandonare la cabina di prua lanciandosi in acqua attraverso un “passauomo”. Attualmente si trova all’ospedale Santa Corona per una lieve intossicazione e in forte stato di shock.

La 52enne è stata ascoltata dagli inquirenti per diverse ore: agli investigatori ha fornito la propria versione dei fatti, raccontando di essere stata raggiunta nella propria cabina dai compagni, i quali l’avrebbero avvisata dell’incendio che stava divampando. Nella concitazione della fuga, la donna avrebbe perso di vista i propri congiunti, poi tragicamente periti.

Le quattro persone sono rimaste intrappolate dalle fiamme all’interno della cabina di prua, dove stavano trascorrendo la notte. Secondo quanto accertato, il rogo si sarebbe originato nella parte centrale della barca, dalla dinette (lo spazio adibito a sala da pranzo, con tavolo e sedute) o da una delle cabine.

Secondo le forze dell’ordine l’incendio è molto probabilmente di origine accidentale. Una delle ricostruzioni più attendibili sembra proprio essere quella di un cortocircuito legato magari a una stufa messa in funzione per la notte. Agli inquirenti che l’hanno interrogata, però, la 52enne ha confermato come a bordo dello yacht non ci fosse alcuna stufa elettrica.

A stabilire come sono andate realmente le cose saranno gli accertamenti tecnici disposti sul relitto dal sostituto procuratore Massimiliano Bolla. Le operazioni di recupero e messa in sicurezza dello yacht sono iniziate nel primo pomeriggio di oggi. Il braccio della gru che doveva sollevare il relitto e riportarlo a galla, però, non è stato in grado di riportarlo a galla a causa dell’enorme peso dell’acqua che l’ha invaso: per questo motivo, le operazioni sono state temporaneamente sospese.

Una volta sollevata e svuotata dell’acqua, comunque, la barca dovrebbe essere in grado di galleggiare: ciò permetterà di trainarla in una zona più accessibile da parte dei mezzi pesanti (come ad esempio il vicino cantiere navale) che la caricheranno e trasporteranno altrove.

In seguito l’imbarcazione sarà messa a disposizione della magistratura: come anticipato questa mattina da Bolla, per poter stabilire con certezza le cause del rogo occorrerà “trattenerla sulla banchina ed eventualmente portarla in secca per fare tutti gli accertamenti del caso. Bisognerà fare verifiche tecniche molto mirate e specifiche”. Ad aiutare le indagini saranno forse le immagini catturate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza presenti all’interno della Marina di Loano.

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