Savona. “La giunta di centrodestra ha disposto il taglio dei pini marittimi del tratto più ad ovest di Corso Tardy e Benech, scelta dettata, a quanto pare, da ragioni di sicurezza stradale. Corso Tardy e Benech e i suoi ormai storici pini marittimi rappresentano, oltre che un polmone verde, anche una sorta di portale di grande impatto per chi arriva a Savona e si dirige verso il porto. A valle di questa scelta della giunta, come prevedibile, molti cittadini savonesi si stanno chiedendo se quella del taglio fosse davvero l’unica soluzione possibile al problema di sicurezza stradale evidenziato dalla Polizia Municipale”.
Anche Rete a Sinistra, per bocca del consigliere comunale Marco Ravera e dei coordinatori Marco Lima e Anna Traverso, intervengono sulla polemica riguardo alla decisione della giunta Caprioglio di eliminare i pini di corso Tardy e Benech con dei lecci, per via dell’asfalto danneggiato dalle radici.
I tre esponenti si uniscono alla richiesta di comprendere se il taglio sia l’unica soluzione praticabile, e pongono all’assessore Pietro Santi e alla giunta alcune domande: “Sono stati richiesti diversi pareri agronomici o ci si è fermati alla prima soluzione proposta, quella del taglio? Il WWF parla di soluzioni alternative, adottate anche ad Albenga, per risolvere i problemi di sollevamento del manto stradale senza abbattere gli alberi. Ci auspichiamo che ci sia ancora tempo per cercare una soluzione alternativa. E qualora l’alternativa non ci fosse, a seguito del taglio è prevista la messa a dimora, perlopiù, di lecci. Gli stessi lecci previsti nel progetto del Nuovo San Paolo e che già sono presenti su Corso Italia. Ci limitiamo ad osservare che lo stato dei lecci di Corso Italia è tutt’altro che ottimale, e chiediamo se siano chiare le cause ti tale sofferenza e se non si pensa che i nuovi lecci potrebbero avere gli stessi problemi”.
“I nuovi alberi, che saranno messi a dimora dopo il taglio dei pini, saranno in grado di garantire, oltre all’impatto estetico, anche lo stesso grado di protezione dei palazzi soprastanti da rumore e inquinamento? – chiedono ancora da Rete a Sinistra – E lo stesso si potrà dire per la protezione dai raggi del sole, nel periodo estivo, per i pedoni?”.
Infine una considerazione politica: “Una delle promesse più forti della campagna elettrorale del centrodestra riguardava il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte di pianificazione urbana. I casi sono due, o il verde pubblico non è considerato come elemento urbanistico importante, oppure la promessa è stata disattesa”.