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Referendum, le reazioni di “vincitori” e “vinti” del savonese

Le voci dei protagonisti locali della politica

Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016

Provincia. Da una parte esultanza per la fine della presidenza di Matteo Renzi, entusiasmo e fiducia per il futuro; dall’altra delusione, ma anche apprezzamento per l’ultimo discorso del presidente del consiglio. Questi i due sentimenti contrastanti che dominano in queste ore post referendum costituzionale la scena politica savonese, tra vincitori e sconfitti. Di seguito le reazioni degli esponenti locali dei vari partiti.

Partito Democratico di Albenga. “È inutile nasconderlo, noi Partito Democratico, il Sindaco e tutta l’Amministrazione siamo sicuramente molto delusi dell’esito della consultazione referendaria. Siamo delusi perché eravamo convinti di potere avere da oggi un cambiamento vero in questo Paese e una burocrazia più snella a vantaggio dei cittadini. Un cambiamento per noi migliorativo. La sconfitta è stata netta ed ha avuto conseguenze immediate che certamente metteranno a dura prova la stabilità del paese e la possibilità di nuovi investimenti. Questa è diventata una sfida dell’antipolitica alla politica, e sappiamo perfettamente quanto governare e amministrare sia una sfida affascinante, ma spesso molto dura e a tratti impopolare”.

“Siamo consapevoli che nemmeno il dato locale ci abbia premiato: è stata una sconfitta perché non siamo riusciti a spiegare la bontà di questa riforma. Ma è stata una sfida impari, tutti contro il partito di maggioranza del Paese e della città: ottenere in queste condizioni un 40% a livello nazionale e un 36% a livello locale è un risultato che ci fa comunque andare a testa alta. Cara minoranza, come ben sapete i conti si fanno alla fine. Quando si è votato sulle persone, questo Sindaco e questa amministrazione hanno ottenuto un consenso grandissimo, diversamente da voi e da chi di voi nemmeno ci ha messo la faccia. Abbiamo ancora due anni di amministrazione dove vogliamo continuare a questa città: non nasconderemo certamente la testa e ne cercheremo di capire i punti in sofferenza e le esigenze. Speriamo che gli sforzi fatti per ottenere risorse dall’esecutivo non vadano persi,ma che chi avrà l’onere di governare si ricordi delle necessità del nostro territorio: risarcimenti alluvionali e Polo scolastico sono due questioni che non possono certamente attendere” conclduono dal Pd ingauno.

Eraldo Ciangherotti, consogliere comunale capogruppo di Forza Italia di Albenga e consigliere provinciale. “Gli italiani – e specialmente gli albenganesi- si sono informati e non sono caduti nella trappola d Renzi & sodali che hanno cercato di mettere le radici nel nostro Paese imprimendo una svolta autoritaria alla nostra Costituzione: un parlamento eletto con una maggioranza incostituzionale (per un premio di maggioranza antidemocratico come ha detto la corte costituzionale) che avrebbe dovuto solo modificare la legge elettorale per tornare subito a votare ha fatto una modifica costituzionale di stampo autoritario, spostando decisamente il baricentro del potere sul governo, l’ha votata a maggioranza ed ha cercato con ogni mezzo di vincere il referendum per avere una legittimazione politica buttando la questione in caciara (non sul merito della riforma)”.

“Gli italiani fortunatamente hanno capito ed hanno fatto fronte comune contro i poteri forti che hanno ispirato questa riforma. Noi ad Albenga conosciamo bene il Pd renziamo: lo abbiamo visto e lo vediamo tutti i giorni alla prova. È per questo che abbiamo chiamato a raccolta gli albenganesi spiegando la posta in gioco. Lo abbiamo fatto con impegno, aiutati dal Presidente della Regione Giovanni Toti e dal Consigliere regionale Capogruppo di FI Angelo Vaccarezza, ma anche chiamando a spiegarci la vicenda un illustre personaggio esterno al mondo politico, al di sopra delle parti, che nella vita ha sempre servito fedelmente la Costituzione, quale il magistrato Armando Spataro. Abbiamo capito e saputo dire NO, con intelligenza e coraggio, manifestando con correttezza la nostra fede politica ed il nostro attaccamento ai valori di libertà e di democrazia. Ad Albenga, la Costituzione ha stravinto, battendo Renzi 63.41% a 36.59%. Grazie al Presidente del comitato ingauno per il no, Roberto Tomatis, a Ginetta Perrone, a Nicola Podio, a Mariangela Borin, a Guido Lugani, a Davide Bertoglio e a Matteo Consavella che hanno condiviso con me l’impegno di informare la gente. Ora dobbiamo andare avanti, insieme, nella consapevolezza che il centrodestra è una forza politica determinante e che, quando lavora unito con persone credibili, lontano da mestieranti della politica e voltagabbana, porta a casa il risultato anche nelle situazioni più difficili. La nostra speranza è ora quella di andare avanti, di rimanere uniti e di riuscire a trovare un leader capace e degno di quel grande Paese che è che deve rimanere la nostra Italia” conclude Ciangherotti.

Franco Vazio, Deputato del Pd. “Grazie!!! Grazie a tutti! Grazie a chi ci ha creduto e che si è battuto con ogni forza che aveva. Ieri sera abbiamo letto una pagina di grande democrazia con una straordinaria partecipazione del Paese ad una scelta complessa ed ambiziosa; una partecipazione ed un voto che ci devono rendere orgogliosi.
Il fatto di aver perduto questa sfida non può cancellare le emozioni e la gioia per le tante persone che abbiamo incontrato sulla nostra strada e per quello che hanno voluto trasmetterci. E’stata una corsa bellissima, in ogni caso. Ai nostri avversari, benché non animati dagli stessi ideali di Paese e dagli stessi sentimenti politici, vanno i complimenti per l’eccellente risultato elettorale. A noi, agli oltre 13 milioni di Italiani che ci hanno creduto, non resta che, o meglio, dobbiamo rimetterci in marcia, forti delle nostre esperienze e dei nostri ideali. Matteo Renzi ieri sera ha pronunciato parole ricche di senso dello Stato, di emozioni ed umanità di cui tutti gli Italiani devono essere orgogliosi. Grazie a tutti… di cuore”.

Segreteria Regionale Alternativa Tricolore. “Il risultato del voto referendario è la vittoria, al di là delle etichette di destra e di sinistra, di un’intero popolo, di un’intera comunità contro chi complottava per scippare agli italiani quel poco di sovranità nazionale rimasta, una riforma, a nostro giudizio negativa, che impediva ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti ,una riforma scritta e voluta con determinazione da lobby e potentati in seno alla Ue e in ambienti oltre Oceano. A nulla sono serviti i tentativi di brogli come il caso delle matite non indelebili, le minacce, i ricatti, il terrorismo psicologico della stampa al servizio delle banche e dei banchieri per favorire la vittoria del Si, ma, al contrario, ha prevalso il senso di responsabilità, la riflessione. La profonda meditazione da parte degli italiani stanchi di governi tecnici e dell’operato del despota Renzi e dei suoi compagni di governo che ha fallito in tutti i settori: dall’occupazione, alla politica estera, dalla scuola alla politica immigratoria. Significativa poi la sconfitta dell’ex Sindaco di Firenze nei quartieri di periferia un tempo feudi della sinistra ora stanchi di un Pd espressione di una politica più centrista meno progressista e rivoluzionaria tendente solo a consevare potentati e interessi di parte. Ora è il tempo di cambiare, Alternativa Tricolore è contraria a ‘governicchi’, a nuovi governi tecnici ed ad un eventuale reincarico, quindi a un Renzi bis, da parte del Presidente della Repubblica, ma siamo estremamente convinti e favorevoli alla necessità di indire le primarie del centrodestra per scegliere il nuovo leader dello schieramento da presentare all’elettorato come potenziale Presidente del Consiglio grazie a libere elezioni anche anticipate”.

Iuri Patrone, segretario PD Villanova d’Albenga. “Voglio complimentarmi con l’avversario politico per la brillante vittoria conseguita nel referendum Costituzionale con la netta vittoria del ‘no’. Ho apprezzato l’onestà politica con cui Matteo Renzi, come già seppe fare in occasione delle primarie PD, ha accettato la sconfitta rilanciando l’invito a chi verrà dopo di lui di saper far meglio per il bene della Nazione. Mi rivolgo ai novelli rivoluzionari ai duri e puri della sinistra italiana, a D’Alema a Bersani a Vendola e a tutti i militanti di quella fronda interna ricordando loro che il Pd di Renzi, da solo e con il vostro remar contro è salito al 40% nel tabellino Nazionale. La sconfitta del Premier rimane, per la carità, ma nonostante il vostro gioco al massacro all’autolesionismo al voler dimostrare chi ‘ce l’ha più grosso’ con il solo risultato auspicabile di far governare per i prossimi anni la destra di Salvini e Berlusconi e riportare l’Italia in dietro di 10 anni dovrete democraticamente accettare che il futuro della sinistra italiana è e rimane Matteo Renzi – Uniti avremmo cambiato l’Italia, in meglio, viva la democrazia! Accetto il risultato ma no l’ipocrisia di chi ha usato una riforma giusta per ripulire la propria immagine ormai offuscata dal tempo e dalla mancanza di risultati (a tutti i livelli Nazionale Regionale Provinciale Comunale). Oggi è un’altro giorno il congresso è vicino, io e spero molti altri ci saremo! Non si abbandona la Nave!”.

Comitato Democrazia Costituzionale Savona. “I comitati per il No hanno raggruppato in tutta Italia persone di diverse generazioni e di differente sensibilità politica perché la difesa e l’attuazione della Costituzione, che deve essere permanente e prioritaria, non conosce diversità, non ha età né bandiera ed è slegata da logiche di sistema. Con i comitati per il No si sono mobilitati in migliaia, tra nuove energie e ritorni di chi si era allontanato dall’impegno attivo: un capitale umano e politico, che non può essere disperso. A livello locale il nostro comitato, grazie allo sforzo ed alla perseveranza dei cittadini, ha svolto una campagna leale, serena e corretta affinché il voto dei Savonesi fosse consapevole, cosciente ed informato. Nell’ultimo anno siamo stati presenti in modo capillare nelle piazze della nostra citta’ e della Provincia attraverso la raccolta firme, abbiamo organizzato oltre 60 dibattiti pubblici, ospitando grandi costituzionalisti con l’obiettivo di entrare nel merito della riforma, per meglio farne comprendere i contenuti. Grazie ai tutti cittadini che con grinta, coraggio e determinazione hanno difeso la nostra Carta Costituzionale, presidio e baluardo di libertà e democrazia. A nome del Cdc un ringraziamento sentito va all’ANPI che ha voluto credere fermamente nella nostra battaglia.

Giuseppe Murolo (Portavoce Regionale Azione Nazionale). “Il Popolo Italiano ha bocciato una riforma sbagliata nel merito e soprattutto un Governo che ha fallito su tutti i fronti. Azione Nazionale ha dato un importante contributo di mobilitazione su tutto il territorio nazionale. In una fase di disaffezione e smarrimento per tutto il nostro elettorato stanco di non essere rappresentato un ringraziamento sentito va a tutti i militanti e dirigenti della destra italiana che in tutta la Liguria hanno animato il dibattito sul referendum e lavorano pancia a terra per contribuire a ricostruire un centrodestra unito, inclusivo e di governo. Gli Italiani con questo voto hanno sancito una priorità: vogliono scegliere i loro rappresentanti e dicono basta agli inciuci di Palazzo. Ora subito una legge elettorale seria che ridia la preferenza nella scelta senza capilista bloccati e subito al voto”.

Gianni Pastorino, consigliere regionale di Rete a Sinistra, commenta: “Per quanto ci riguarda, come Rete a Sinistra, noi siamo coloro che hanno sempre difeso la Costituzione. L’abbiamo difesa nel 2006 quando fu attaccata da Berlusconi; l’abbiamo difesa nel 2016 quando ad attaccarla è stato Renzi. Le due circostanze dimostrano, in maniera inequivocabile, che l’idea di modificare la nostra Carta costituzionale a colpi di maggioranza è sistematicamente rifiutata dai cittadini italiani: o le modifiche sono largamente condivise sia dalla politica sia dai corpi sociali, oppure succede quello che è successo ieri. Ma la condivisione richiede autorevolezza e capacità di elaborazione, virtù che i nostri governanti sembrano non possedere”.

Movimento 5 Stelle Liguria. “Quella di ieri è stata una giornata storica. Dalla Liguria si è alzata una voce forte e chiara: No alla Schiforma di Renzi, Boschi e Verdini. No a chi ci vuole togliere diritti e sovranità. No al governo delle lobby e delle banche. Ha vinto la democrazia. E hanno vinto soprattutto i cittadini liguri, che sono andati a votare in massa, in barba a tv ed establishment, per bocciare la riforma costituzionale e chi l’ha proposta senza nessun mandato popolare. Con percentuali da record nella nostra regione: oltre 500mila elettori hanno detto No (il 60,08%), contro appena il 39,92% di Si, con una media (caso quasi unico al nord) persino superiore a quella nazionale. Un successo incredibile, che diventa addirittura clamoroso se raffrontato con i dati sull’affluenza, qui a livelli elevatissimi. Cosa significa? Che la Liguria è la regione con il più alto numero di No in relazione agli aventi diritto al voto”.

“Numeri che ci ripagano dell’enorme lavoro di sensibilizzazione che, da mesi, come MoVimento 5 Stelle, promuoviamo capillarmente per tutta la regione, con centinaia di incontri ed eventi pubblici, volantinaggi, la marcia per la Costituzione, il Consiglio monotematico sul referendum in Regione e, infine, le tre tappe liguri dell’#iodiconotour, che ovunque hanno registrato una partecipazione straordinaria di pubblico, confermata dal voto di ieri. Ora è il momento di costruire un nuovo programma di governo per il paese, per la Liguria, per Genova e La Spezia, ripartendo dalle richieste che arrivano dai cittadini, dalla loro sete di partecipazione su temi come il lavoro, il rilancio delle piccole imprese, la lotta alla povertà, il rispetto dei diritti calpestati da una classe politica che ha fallito e voleva incolpare la Costituzione dei propri fallimenti”.

Edoardo Rixi, segretario regionale della Lega Nord Liguria, dice: “La vittoria del no è la vittoria del popolo e dei quartieri popolari: chi non sa ascoltare le richieste e i problemi della gente è destinato a perdere. Come Lega abbiamo con convinzione sostenuto le ragioni del no perché nella riforma truffa proposta da Renzi, con arroganza, abbiamo visto come unica volontà quella di imbavagliare il popolo, renderlo schiavo ai burocrati di Bruxelles e consegnarlo ai poteri forti azzerando le autonomie e il diritto all’autodeterminazione e alla rappresentatività dei territori. Il Paese e la Liguria hanno risposto chiaramente esprimendo una volontà popolare quasi plebiscitaria nel dire un secco no a un governo e a una riforma che non li rappresentava. Chi ha tradito la propria base, come il Pd, ha preso un sonoro schiaffo dai cittadini. Come Lega siamo stati sempre tra il popolo e per il popolo. I nostri militanti, che ho già ringraziato personalmente per questa faticosa campagna referendaria, sono stati nelle piazze e nei quartieri, con volantinaggi e gazebo, spiegando, persona per persona, i pericoli della riforma Renzi. I nostri militanti, come il Balilla a Genova 270 anni fa, sono riusciti nell’impresa di battere chi ha messo in campo l’artiglieria pesante, foraggiato dalle banche e con la connivenza della tv di Stato. Abbiamo vinto una grande battaglia: liberare il Paese da un governo abusivo. Ora bisogna andare a elezioni subito, magari già in primavera con le amministrative: l’altissima affluenza al referendum è segno che i cittadini vogliono decidere chi li governerà. Il desiderio di libertà e di riappropriarci del nostro futuro sarà l’entusiasmo che sicuramente determinerà la prossima campagna per le amministrative nel 2017”.

Il movimento “Politica per Passione” vuole ringraziare “tutti coloro che si sono prodigati in questi mesi sul territorio per spiegare le ragioni del no e tutti i cittadini liberi che hanno deciso di recarsi alle urne per esprimere il loro voto. L’ottimo risultato ottenuto deve essere un punto di partenza per costruire una vera coalizione di centro destra capace di rispondere ai veri problemi dell’Italia mettendo da parte l’amore verso “la poltrona” ed ai propri interessi personali. Abbiamo un chiaro esempio anche qui nel savonese di voltagabbana convinti di salire, per l’ennesima volta, sul “carro del vincitore” ed invece si sono ritrovati su un Titanic. La politica non è questa! Troppi anni in mano a degli incapaci che hanno portato piano piano il Nostro amato Bel Paese allo sfascio. Ora tutto insieme ed intorno ad un tavolo bisogna costruire una coalizione vincente che sia legata al proprio territorio e consapevole di non abbandonarlo mai neanche e soprattutto ad obbiettivo raggiunto. Un ringraziamento speciale va ai comitati del no del ponente e levante savonese e quelli della Valbormida”.