Tirato in ballo

Polemica sull’asilo ad Alassio, Avogadro replica al Comune: “Senza vergogna”

L'ex primo cittadino è stato tirato personalmente in ballo dall'attuale amministrazione comunale

comune alassio

Alassio. Tirato personalmente in ballo dall’amministrazione comunale del sindaco Enzo Canepa, anche l’ex primo cittadino di Alassio Roberto Avogadro interviene nella querelle riguardante l’asilo Piccolo Principe, che negli ultimi giorni sta incendiando la scena politica alassina.

Dopo gli attacchi ricevuti da diversi esponenti del consiglio comunale, la maggioranza di Canepa replicato senza mezzi termini: “L’amministrazione comunale ha intrapreso l’unica strada purtroppo percorribile: anziché rivolgere le proprie lamentele a noi, Parodi e Galtieri dovrebbero chiedere spiegazioni all’ex sindaco Avogadro. Il quale, a sua volta, anziché parlare farebbe meglio a farsi un esame di coscienza e a chiedere scusa agli alassini”.

“Il Tar aveva annullato la delibera che determinava di mantenere il rustico del secondo piano in attesa di una soluzione giudiziaria. Non bisogna puntare il dito contro l’amministrazione canepa, che da tre anni ha combattuto in ogni modo per scongiurare l’eventualità della demolizione. L’inizio delle problematiche coincide con l’accordo privatistico che l’allora sindaco Avogadro aveva firmato con i privati. In quell’accordo, stretto senza parere dei tecnici, era stata riconosciuta la demolizione del secondo piano (contestato dai privati). Che sia chiaro, una volta per tutte: se non ci fosse stato l’accordo di tipo privatistico con i privati, siccome non esiste alcun diritto di vista sancito dal codice civile, si sarebbe evitato tutto questo. Sarebbe bastata una semplice delibera di Consiglio che attestasse l’utilità pubblica della struttura – una pubblica utilità assolutamente innegabile” proseguono dal Comune.

“Il contratto firmato dal sindaco Avogadro, tanto difeso dal suo amico Galtieri, è stato l’inizio della fine: ha riconosciuto, nel caso in cui il Comune fosse non ottemperante, un diritto che si costituisce solo dopo il riconoscimento della controparte. A questo punto, il non ottemperare al contratto sarebbe stato economicamente non sostenibile da parte dell’ente comunale. Tutte le decisioni portate avanti dall’amministrazione Canepa sono sempre state suggerite e supportate dai tecnici” precisano dall’ente comunale.

La replica del diretto interessato, Avogadro, non si è fatta attendere: “Leggo con incredulo divertimento le parole contenute nella velina di palazzo in cui ancora una volta l’attuale amministrazione alassina non ha il coraggio di prendere le sue responsabilità ma farfuglia accuse a destra e a manca”.

“Secondo questo farneticante comunicato ‘l’inizio delle problematiche coincide con l’accordo privatistico che l’allora sindaco Avogadro aveva firmato con i privati’. Evidentemente niente di più falso, le problematiche sono iniziate quando si è deciso di ampliare l’asilo nido senza tenere conto di normative e diritti di terzi, impegolando il Comune in un contenzioso giudiziario che di fatto ha bloccato i lavori a lunghissimo termine. La transazione portata avanti dalla mia amministrazione, supportata da pareri tecnici e legali, aveva lo scopo di sbloccare la situazione togliendo il comune dall’impiccio di una causa con i vicini dall’esito quanto mai incerto”.

“L’attuale amministrazione, celebre per la sua arroganza e miopia, ha stracciato quell’accordo di transazione solo perché fatto dalla mia amministrazione e si è nuovamente infilata in un vicolo cieco, in un turbinio di bugie, brutte figure, isterie, culminate con lo sputtanamento definitivo sancito dalla sentenza del Tar sfavorevole al Comune e con l’indegna figuraccia dell’astensione del vice sindaco in consiglio comunale”.

“L’assoluta pochezza di questa amministrazione – rincara l’ex sindaco – si misura anche in questa sua totale incapacità di assumersi le sue colpe, con l’infantile convinzione che basti accusare qualcun altro per sentirsi a posto. In questo caso però, come ha ben dimostrato l’avvocato Marco Parodi, ci sono carte e sentenza che parlano con parole certamente più pesanti di quelle stizzosamente farfugliate da questa isterica accozzaglia che, spero ancora per poco, continua a far danni ad Alassio”.

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