Finale Ligure. Una vera e propria “taglia” di 250 euro a chiunque fornisce le prove di reati commessi da Pubblici Ufficiali, incaricati di pubblico servizio o amministratori pubblici. E’ questa l’incredibile offerta di Giorgio Brondi, presidente del Movimento Difesa del Cittadino di Finale Ligure: un contributo economico, a mo’ di ricompensa, per scovare lazzaroni e corrotti all’interno del Comune e degli altri organi “statali”.
“Il Movimento è stufo della corruzione endemica che caratterizza l’amministrazione pubblica in generale – spiega Brondi – e per questo ha deciso di riconoscere la somma di euro 250 a chi fornirà notizie idonee a individuare coloro che vengono meno ai loro doveri d’ufficio e si rendono colpevoli di reati contro la Pubblica Amministrazione”. Nel mirino dunque ci sono virtualmente tutti quelli che in qualche modo lavorano nel pubblico, dagli impiegati ai vigili, dai dirigenti a sindaco e assessori. Per ricevere le segnalazioni (“realmente fondate – precisa Brondi – che verranno verificate dalle forze dell’Ordine”) il presidente del Movimento Difesa del Cittadino ha attivato anche un numero di cellulare dedicato, 333/7776725.
Brondi è molto noto, non solo nel finalese ma in tutta la provincia, principalmente per le sue battaglie contro gli istituti bancari a difesa dei risparmiatori. Un vero e proprio “Robin Hood” che lotta quotidianamente contro usura e anatocismo: è stato lui a rendere note al grande pubblico alcune delle storie più toccanti dell’ultimo anno e mezzo. Ad esempio quella di “Mario”, un 50enne di Albenga che ha rischiato di perdere la casa per 90 fotocopie troppo care: per lui si mossero anche i lettori di IVG con una colletta, anche se alla fine non fu necessario grazie al “dietrofront” della banca.
In molti ricorderanno anche la storia di “Ottavio”, un 87enne ritrovatosi a pagare il 30% di interessi: anche in quel caso, grazie all’intervento di Brondi e di IVG, l’istituto di credito ritornò sui propri passi estinguendo completamente il debito. E fu sempre lui a svelare l’incredibile storia di massoni, firme false e di una truffa da 6 milioni di euro che coinvolgeva il 63enne cellese Massimo Gambetta. Di seguito un link a tutte le battaglie portate avanti nell’ultimo anno e mezzo.[tag name=”movimento difesa del cittadino”]
E ora la nuova battaglia di Brondi riguarda i reati nella pubblica amministrazione, non solo a Finale ma ovunque. Ma quali le ragioni di una proposta che gli costerà denaro in prima persona, dato che i 250 euro – specifica nel suo annuncio – verranno pagati direttamente da lui? “Sono stufo che gli errori commessi dagli Amministratori locali siano pagati dalla collettività – spiega – è ora di introdurre in maniera efficace il principio che il Funzionario che baglia risponde dei suoi errori”.
Da qui il tentativo di “smuovere” impiegati statali che siano a conoscenza di eventuali illeciti attraverso una taglia in denaro. La somma, chiarisce Brondi, sarà consegnata “a chi mi fornirà notizie utili ad individuare i responsabili di errori a danno della collettività o le prove atte ad individuare i responsabili di reati contro la Pubblica Amministrazione”, e verrà pagata solo “dopo che l’Autorità Giudiziaria avrà riconosciuto la fondatezza delle segnalazioni con una decisione di rinvio a giudizio”. Benvenuti, pistoleri del Duemila: la caccia a corrotti e assenteisti è ufficialmente aperta.