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La Regione approva l’esenzione del ticket per donne a rischio tumore a seno e ovaie

Gianni Pastorino (Rete a Sinistra): "Esami gratuiti per 150 liguri affette da mutazioni genetiche ereditarie”

palazzo regione

Regione. Questa mattina il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione presentata da Gianni Pastorino (Rete a sinistra) che impegna la giunta “al fine di garantire il rispetto del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione, di istituire l’esenzione dalla compartecipazione delle spese sanitarie per tutti i soggetti che sono risultati portatori sani di mutazione genetica e sono inseriti negli appositi programmi di sorveglianza”.

In particolare il consigliere ha rilevato che le mutazioni dei geni Brca1 e Brca2 accrescono il rischio di cancro al seno e alle ovaie e che le donne portatrici di mutazioni in questi geni hanno un’elevata probabilità (circa il 60 per cento) di sviluppare un tumore mammario nell’arco della vita e che le mutazioni in tali geni conferiscono anche un rischio di carcinoma ovarico o tubarico stimato nell’ordine del 40 per cento per il gene Brca1 e nell’ordine del 20 per cento per il Brca2.

Grazie all’esenzione, 150 donne liguri potranno così risparmiare 200 euro all’anno in esami. Grande la soddisfazione del consigliere regionale Gianni Pastorino, che già lo scorso 13 settembre aveva sottoposto il tema con un’interrogazione: “Un risultato veramente concreto, non soltanto un’espressione simbolica. Con questa mozione abbiamo accolto sia le istanze delle persone interessate, sia quelle del personale sanitario impegnato in questa difficile opera di prevenzione e cura contro le malattie oncologiche”.

L’assessore Viale fa sapere che la copertura finanziaria c’è: “Trentamila euro annui sicuramente spesi bene, che rilanciano l’idea di una sanità pubblica che funziona e che fa della prevenzione l’arma per affrontare la sfida contro il cancro – prosegue Pastorino – È il caso di dire che, una volta tanto, la politica è riuscita a essere interprete di un disagio e trovare la soluzione conseguente”.

Le donne che ereditano mutazioni genetiche hanno il 60 per cento in più delle probabilità di contrarre un tumore al seno o alle ovaie; il 30 per cento in più rispetto alla norma: “Persone che non sono malate, ma che devono essere seguite – ricorda Pastorino – Un dato estremamente preoccupante e che impone misure adeguate: test genetici e screening periodici. La Regione ha già un protocollo che risale al 2013. Il problema è garantire equità di trattamento, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 124/98. Emilia Romagna e Lombardia si sono già mosse a favore dell’esenzione. Da oggi anche la Liguria”.