Pietra L. Ha tentato di telefonare all’ex badante di famiglia, la donna che lo ha denunciato per violenza sessuale. Per questo l’imprenditore Antonio Orsero è tornato agli arresti domiciliari.
L’aggravamento della misura è stato disposto dal gip Francesco Meloni, su richiesta del pm Chiara Venturi, a causa della violazione degli obblighi che gli erano stati imposti lo scorso 28 settembre, dopo la convalida del fermo.
Antonio Orsero era tornato libero, ma con il divieto assoluto di avere contatti (anche telefonici) con la donna, una sessantenne romena, che lo aveva accusato di averla pesantemente molestata. E invece l’imprenditore l’ha chiamata e, anche se lei non ha risposto, questo comportamento è stato considerato comunque grave. A pesare sull’aggravamento della misura ci sarebbe poi un secondo episodio segnalato dai carabinieri secondo cui Orsero avrebbe tentato un approccio con una prostituta brasiliana (che non ha sporto querela).
Infine il pm Venturi sarebbe pronto a contestare all’imprenditore un secondo caso di molestie sessuali nei confronti della badante (dalle audizioni di diversi testimoni sarebbe emerso infatti che l’episodio del giorno dell’arresto, quando avrebbe cercato di toccarle il seno e si sarebbe masturbato davanti a lei, non sarebbe stato isolato). Proprio per questo motivo Orsero dovrebbe essere interrogato nei prossimi giorni dal magistrato.
Accuse dalle quali Orsero, assistito dall’avvocato Tomaso Cortesi di Bergamo, si è sempre difeso: l’imprenditore al gip aveva spiegato che con la signora c’era un legame sentimentale e che tra loro c’erano stati dei rapporti, ma tutti consenzienti, respingendo quindi le accuse di violenza sessuale.
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