Per bacco

Vendemmia in Liguria col segno più, l’analisi del’Unione Italiana Vini

La stagione è appena partita ma si preannuncia positiva anche per la Riviera di Ponente

vendemmia liguria

Savona. Tempo di vendemmia e tempo di previsioni. Secondo Assoenologi la qualità della vendemmia 2016 si profila ottima e le premesse per incorniciare il 2016 come un’annata da ricordare ci sono tutte. Ma c’è ottimismo tra i vigneti italiani anche per l’Unione Italiana Vini (Uiv) e Ismea, i quali stimano una vendemmia da record dal punto di vista dei volumi produttivi.

Per quanto riguarda la Liguria le previsioni indicano una buona stabilità. Vendemmia che è iniziata nei giorni scorsi sia nel Savonese, che nella piana albenganese e nell’Alta Valle Arroscia alle spalle della costa ingauna. “Si sta lavorando a pieno ritmo, ancora presto per tirare le somme – dice Renata Sartori, dell’azienda vitivinicola di Torre Pernice a Cisano sul Neva – ma speriamo di poter raccogliere buoni frutti per una stagione positiva”.

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Tra le prime quattro grandi regioni produttrici, la stessa Uiv e Ismea, la Sicilia mostra una flessione (-15%), mentre in lieve crescita si stimano le produzioni di Veneto (+2%), grazie all’entrata in produzione dei nuovi impianti (soprattutto del Prosecco), Puglia (+2%) ed Emilia Romagna (+5%).

Al Nord, appunto, si assiste ad un lieve recupero produttivo del Piemonte dopo due anni scarsi (+5%), a cui si affianca la decisa crescita della Valle d’Aosta (+17%) ed una stabilità della Liguria.

Riguardo la quantità, Assoenologi stima un quantitativo compreso tra -5% e uguale rispetto allo scorso anno. Ad oggi si prevede una produzione inferiore ai 49 milioni di ettolitri di vino. Le quotazioni di mercato – aggiunge Assoenologi – sono pressoché uguali a quelle del pari periodo dello scorso anno. In leggera crescita solo per alcune tipologie di vini richiesti dal mercato, in particolar modo per quelli a denominazione di origine. Ancora dolente la situazione dei consumi interni: secondo Assoenologi a fine 2016 si scenderà sotto i 36 litri pro-capite, contro i 45 del 2007. Guardando alla vendemmia nelle varie regioni, la Sicilia e la Campania produrranno ben il 20% in meno rispetto al 2015, quindi il Trentino Alto Adige, il Veneto, la Toscana, le Marche, il Lazio/Umbria -5%. Il Veneto, con 9,3 milioni di ettolitri, si conferma la regione italiana più produttiva seguita dalla Puglia (8,7) e dall’Emilia Romagna (8,1). Queste tre regioni insieme nel 2016 produrranno oltre 26 milioni di ettolitri, ossia il 53% di tutto il vino italiano.

“Finora in Italia sono state raccolte, facendo una media tra territori del Nord e del Sud, oltre il 20% delle uve», ha precisato il presidente Uiv Antonio Rallo, «ma i segnali di previsione sono ottimi, dopo una primavera non ottimale. Le somme tuttavia si tirano a San Martino, quando tutte le uve sono in cantina”.