Liguria. “Altra figuraccia per la Regione Liguria, sempre a proposito di deregulation della legislazione ambientale. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 210/16, depositata lo scorso 16 settembre, ha bocciato per incostituzionalità alcune norme della Regione Liguria del marzo 2015 (passata amministrazione Burlando)”. L’annuncio da parte delle associazioni ambientaliste liguri che tornano all’attacco sullo stop imposto alle norme regionali in materia di cave.
“La Consulta ha infatti bocciato le disposizioni che prevedevano di aggirare la prevalenza gerarchica del piano paesaggistico rispetto al Piano delle attività estrattive, oltre all’esclusione del “rapporto ambientale” in sede di sua stesura”.
“Inoltre, le modifiche al piano cave sono state introdotte senza il coinvolgimento degli organi ministeriali”.
“Nel mirino anche il riempimento delle cave mediante rifiuti da estrazione utilizzando la procedura semplificata , ove si tratti di rifiuti diversi da quelli di estrazione, mentre la disciplina applicabile risulta essere quella del Testo Unico ambientale del 2006”.
“Per Consulta non costituzionale anche la possibilità concessa all’ente territoriale di prevedere l’ampliamento di attività estrattive di cave tramite il semplice raccordo con la pianificazione territoriale paesaggistica e urbanistica, eliminando cioè l’obbligo che il Piano regionale delle attività estrattive sia coerente con il Piano territoriale di coordinamento paesaggistico” concludono gli ambientalisti.