Savona. Si è chiuso con una condanna e quattro assoluzioni il processo per un grave infortunio sul lavoro che era avvenuto il 21 luglio del 2011 nello stabilimento dell’Italiana Coke di Bragno. Quel giorno un dipendente dell’azienda, Marco Delbuono, era precipitato da una passerella dalla quale era stata rimossa una griglia facendo un volo di circa cinque metri procurandosi gravissime lesioni (aveva rimediato diverse fratture alla zona sacrale-lombare e toracica).
Questa mattina è stato condannato a due mesi di reclusione con la sospensione condizionale Daniele Olivieri, dipendente della ditta S.M.I. Srl (incaricata dalla Simic di effettuare l’intervento in subappalto), l’operaio che aveva materialmente rimosso la lastra grigliata aprendo, di fatto, il buco sul piano di calpestio attraverso il quale è poi precipitato il dipendente dell’Italiana Coke. Sono invece stati assolti per non aver commesso il fatto Claudio Giromini (il direttore stabilimento Bragno), Roberto Oddera (il capo reparto Coke), Ferruccio Boveri (il datore di lavoro dell’impresa S.M.I. e amministratore delegato della Simic) e Renato Ginola (dirigente di fatto della S.M.I. Srl e direttore tecnico Simic).
Secondo l’accusa, Olivieri, che stava svolgendo un intervento in appalto all’interno dello stabilimento di Bragno (in particolare stava movimentando insieme ad un collega una pressa di grosse dimensioni ed aveva la necessità di calarla a terra), avrebbe dovuto utilizzare un’apertura già presente sulla passerella e non spostare la grata. Per quanto riguarda i dirigenti di Italiana Coke e Simic (anche le aziende era state imputate come “persone giuridiche” e prosciolte perché il fatto non sussiste) erano finiti a giudizio perché secondo il pm non avevano vigilato correttamente sul rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Il giudice ha però accolto le tesi dei loro difensori, gli avvocati Paolo Foti, Fausto Mazzitelli e Marco Montalbani, che hanno sostenuto non ci fossero responsabilità da parte dei datori di lavoro. Per conoscere i motivi della decisione del giudice bisognerà attendere sessanta giorni.