Cairo Montenotte. Uno striscione compare all’ora di cena davanti alla scuola di polizia di Cairo Montenotte. Lo hanno appeso i lavoratori di Tirreno Power che da mesi ormai protestano e sono preoccupati per il loro futuro. Iniziativa di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per rendere nota la loro situazione anche nel corso dei fuochi d’artificio andati in scena ieri sera in occasione dell’evento “Cairo Medievale”.
A due anni di distanza dal clamoroso sequestro dell’impianto di Vado Ligure i lavoratori chiedono certezze e lo fanno con iniziative spontanee. Gli striscioni erano già comparsi in occasione dello spettacolo pirotecnico di Savona solo una decina di giorni fa. Dopo il sequestro sono venute progressivamente a mancare anche le infrastrutture logistiche indispensabili per l’esercizio dei gruppi alimentati a carbone e il contesto sociale è profondamente mutato.
L’uscita dalla produzione a carbone di energia elettrica è un obiettivo annunciato dal Governo, dalle istituzioni locali ed è anche nelle attese della popolazione. “Il sequestro avvenuto nonostante il rispetto delle norme a tutela e dell’ambiente e della salute ha acutizzato in maniera determinante la crisi economica dell’azienda che ha dovuto affrontare un complesso processo di ristrutturazione”, fa sapere l’azienda. Ma ora la domanda se la pongono i lavoratori: “Che cosa accadrà domani?”. Di fatto l’azienda Tirreno Power ha annunciato di aver avviato un progetto di reindustrializzazione del sito “volto a favorire l’insediamento di nuove aziende con l’obiettivo di contribuire alla ricerca di soluzioni che possano offrire un futuro occupazionale ai lavoratori e una prospettiva di sviluppo al territorio”. Ora dalle parole tutti si aspettano fatti concreti.