Savona. Sarà sottoposto a perizia psichiatrica Stefano Lupino, il 45enne savonese pregiudicato che ieri è stato arrestato dopo aver dato in escandescenza all’interno della sede Inps di piazza Marconi a Savona.
Ieri mattina l’uomo si è recato presso la sede dell’Istituto per richiedere un sussidio, ma all’interno degli uffici è andato in escandescenza danneggiando alcune apparecchiature informatiche. Il 45enne è stato bloccato dalla guardia giurata in servizio presso l’istituto.
Ne è nata una colluttazione nel corso della quale l’uomo ha tentato di asportare la pistola d’ordinanza del vigilante e nel successivo intervento dei carabinieri il 45enne ha tentato di sottrarsi all’arresto, cercando di svincolarsi dalla “presa” dei militari, che a fatica lo hanno poi bloccato e arrestato.
La guardia giurata è stato medicato presso il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Savona: ha riportato lesioni giudicate guaribili in otto giorni.
Questa mattina l’uomo, accusato di tentata rapina, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, è comparso davanti ai giudici del tribunale di Savona per il processo per direttissima. Uno dei carabinieri che ha arrestato Lupino ha spiegato che nelle scorse settimane l’uomo si era già reso protagonista di alcuni episodi turbolenti e così quando ieri la guardia giurata lo ha visto entrare all’interno degli uffici lo ha avvicinato chiedendogli di attendere l’arrivo del responsabile.
Il 45enne ha risposto all’invito dell’addetto alla sicurezza dando nuovamente in escandescenza e aggredendolo a pugni. Per questo la guardia giurata ha reagito per immobilizzarlo a terra. In quel frangente Lupino ha anche tentato di sottrargli la pistola d’ordinanza. Nel frattempo sul posto sono arrivati i carabinieri, che nonostante gli spintoni e i calci, sono riusciti ad ammanettare il 45enne.
In udienza Stefano Lupino si è difeso dicendo di essersi recato all’Inps unicamente per avere informazioni circa il sussidio che gli spetterebbe e che invece non ha ancora ricevuto. Il suo difensore, l’avvocato Lucrezia Novaro, ha chiesto che il suo assistito venga giudicato con il rito abbreviato condizionato all’esecuzione di una perizia psichiatrica che accerti la sua capacità di intendere e volere (e di conseguenza se possa o meno essere imputabile). Il giudice ha accolto la richiesta e rinviato l’udienza a martedì prossimo quando verrà formalizzato il conferimento dell’incarico al dottor Gianluigi Rocco. Nel frattempo Lupino è stato rimesso in libertà con l’obbligo di firma quotidiana al comando dei carabinieri.