Liguria. “A.li.sa garantirà una governance efficace al sistema sanitario regionale, consentendo di liberare le singole Asl da alcuni degli attuali aggravi burocratici e traducendosi quindi in termini di servizi al cittadino”. Lo ha detto la vicepresidente e assessore regionale alla Salute Sonia Viale a margine del consiglio regionale, dopo l’approvazione del ddl 92 sull’istituzione dell’Azienda ligure sanitaria della Regione Liguria A.Li.Sa. e indirizzi per il riordino delle disposizioni regionali in materia sanitaria e socio-sanitaria.
Con 16 voti a favore (maggioranza di centro destra), 15 contrari (minoranza) è stato approvato il Disegno di legge 92 “Istituzione dell’Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria – A.Li.Sa.) e indirizzi per il riordino delle disposizioni regionali in materia sanitaria e sociosanitaria”. Il provvedimento rivede il sistema di “governance” della sanità: in particolare vengono unificate e centralizzate funzioni di programmazione e di gestione finanziaria, di controllo, di coordinamento e di indirizzo delle Aziende sanitarie e degli altri Enti del Servizio Sanitario regionale e le funzioni di gestione di attività tecnico-specialistiche attraverso la costituzione dell’Azienda Ligure Sanitaria “A.Li.Sa”.
“Con la creazione di A.Li.Sa, in cui confluirà Ars e che sarà pienamente operativa dal 1° di ottobre, diamo una regia unica a tutte le cinque Asl che saranno mantenute perché è importante che il territorio ligure abbia comunque la possibilità di affrontare i problemi delle comunità con articolazioni più vicini ai cittadini, potenziando il rapporto ospedale-territorio nell’ottica dell’integrazione dei servizi sociosanitari”. A.Li.Sa avrà un proprio direttore generale, un direttore sanitario ma nella prima fase avrà un commissario. Il compito della nuova Azienda sarà di migliorare la qualità delle prestazioni attraverso l’appropriatezza per generare migliore assistenza ai cittadini con una risposta pertinente, eliminando gli sprechi e recuperando la motivazione degli operatori. “I principi fondanti della creazione dell’Azienda – ha puntualizzato la vicepresidente Viale – sono l’efficienza, l’efficacia, la razionalità e l’economicità nell’impiego delle risorse per garantire omogeneità di accesso ai servizi a tutti i cittadini liguri, equilibrando la sinergia tra la sanità e le politiche sociali con attenzione specifica alle esigenze dei territori, anche attraverso il coinvolgimento dei sindaci e quindi degli enti locali”.
Il prossimo step che porterà al completamento della riforma sanitaria e sociosanitaria sarà l’approvazione il testo unico della riforma sanitaria che riguarderà, oltre al riordino delle leggi in materia, la riorganizzazione dei distretti sociosanitari, l’integrazione ospedale territorio nelle Asl e la modifica delle procedure di controllo e accreditamento. Da settembre, quindi, inizierà la discussione della seconda parte della riforma. Tra gli obiettivi, da conseguire attraverso il nuovo strumento di governance regionale rappresentato da A.Li.Sa, ci sono il raggiungimento di omogeneità organizzativa del sistema sociosanitario con indirizzi comuni a tutte le Asl su: procedure, protocolli, standard assistenziali, operativi e organizzativi. A.Li.Sa consentirà di programmare le azioni in modo coerente su tutto il territorio, allocare risorse sulle reali esigenze epidemiologiche e demografiche dei cittadini, fare contratti con eventuali erogatori privati, attivare un efficiente sistema di controlli ed effettuare accreditamenti con maggiori standard qualitativi, stabilire rapporti coerenti con tutti i soggetti (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacie e associazioni), definire i rapporti e convenzioni con Irccs e Aziende ospedaliere.
“Oggi abbiamo centrato un importante obiettivo di governo della Regione – ha dichiarato Edoardo Rixi – Con l’approvazione della nuova azienda ligure sanitaria finalmente daremo una regia chiara e trasparente a tutte le azioni sul territorio in tema di salute, una materia che tocca da vicino tutti i liguri e che negli ultimi dieci anni è stata smantellata dalle giunte a guida Pd, penalizzando fortemente i territori in un’ottica di tagli orizzontali. Con la nuova riforma che abbiamo intrapreso con l’assessore Viale daremo finalmente una regia unica al comparto sociosanitario, andando a intervenire sui reali bisogni dei cittadini creando efficienza ed efficacia nelle azioni a tutela delle fasce più deboli, ascoltando i territori, valorizzando le professioni del comparto sociosanitario e senza aggravi economici. Avere una visione d’insieme e ascoltare i singoli territori, come è stato fatto in questo anno di lavoro, è un importante punto di partenza per dare una risposta adeguata in termini di servizi sociosanitari ai liguri; non ci stupisce che il Pd non riesca a comprendere lo spirito della riforma e sappia solo parlare di carrozzoni, visto che per almeno dieci anni non ha saputo produrre altro, sulla pelle e con le tasche dei cittadini liguri”.
“La creazione dell’Azienda ligure sanitaria della Regione Liguria è il primo importante tassello nel quadro di una riforma sanitaria e sociosanitaria – è il commento di Matte Rosso, medico e presidente della Commissione regionale Sanità – che nasce da un grande lavoro di ascolto, di partecipazione e di coinvolgimento di tutto il territorio ligure svolto in questi dodici mesi di attività da parte della maggioranza con un ringraziamento particolare all’operato dell’assessore Viale. Un percorso lungo e anche faticoso in cui si sono susseguiti incontri per tutta la Liguria dando voce, come forse mai prima d’ora, a tutto il mondo della sanità ligure, mettendo al centro i bisogni dei pazienti liguri e la valorizzazione delle professioni mediche e sociosanitarie. La nuova Azienda darà una ‘testa’ a un sistema sociosanitario molto complesso come quello ligure, in cui la richiesta di assistenza è sempre più forte per la presenza crescente di popolazione anziana e di fasce deboli bisognose di cure – spiega Rosso – grazie ad Alisa sarà possibile dare un coordinamento ai servizi sociosanitari nell’interesse dei pazienti e dei lavoratori. Il personale oggi impiegato nelle professioni sanitarie e nell’attuale Ars, a cui subentrerà Alisa dal 1° di ottobre, non avrà alcuna modifica contrattuale, ma potrà essere valorizzato attraverso un efficientamento di tutto il sistema gestionale della sanità ligure. Per quanto riguarda in particolare i lavoratori dell’attuale Ars, nel passaggio ad Alisa che si svolgerà secondo la normativa nazionale in vigore, sarà garantito lo stesso trattamento economico, anche attraverso l’erogazione di un assegno personale che potrà essere riassorbito con i successivi miglioramenti economici”.
Soddisfazione per la nascita della nuova Azienda Ligure Sanitaria è espressa anche dal gruppo della Lega Nord: “Fino a ieri ogni Asl operava in modo scoordinato rispetto all’intero territorio regionale in una sorta di feudalesimo sanitario, senza un’effettiva azione che potesse dare medesime procedure, evitare sprechi, fornire omogenee risposte ai bisogni dei cittadini. Il modello sanitario della Liguria potrà essere proposto a livello nazionale perché all’avanguardia. Era necessario dare una diversa organizzazione al sistema sanitario e sociosanitario, amministrato in maniera fallimentare dalla Giunta Burlando. Ogni distinto territorio delle cinque ASL liguri ha una propria identità, ma è necessario che gli schemi lavorativi siano condivisi e venga seguita da tutti una regia unica. L’obiettivo è quello di migliorare l’organizzazione e al tempo stesso tutelare la salute dei cittadini in modo omogeneo da Sarzana a Ventimiglia”.
Critico invece il MoVimento 5 Stelle: “Per l’ennesima volta la maggioranza si arrocca sul proprio risicato voto in più per sbarrare la strada ad ogni tentativo dell’opposizione di migliorare un decreto profondamente sbagliato e dannoso, che aggiunge costi e poltrone e taglia risorse ai servizi assistenziali primari. Di più: A.Li.Sa. comincia il suo percorso ad handicap con gravi ombre di incostituzionalità, che rendono pressoché inevitabile l’impugnazione da parte del Governo, come già avvenuto mesi fa con lo sciagurato Piano casa. Evidentemente Toti e la sua Giunta non hanno imparato la lezione e proseguono a testa bassa nell’impresa di perfezionare ulteriormente lo smantellamento della sanità ligure avviata da Burlando. E lo fanno con l’arroganza dei vecchi politicanti, senza neppure l’umiltà di ascoltare chi, come il MoVimento 5 Stelle, ha provato – prima in Commissione e oggi in Consiglio – di correggere una legge che aggiunge un nuovo, decisivo, tassello al processo di privatizzazione della sanità regionale. Non solo. Oggi la Giunta ha scelto di non occuparsi dei lavoratori di ARS e del Dipartimento Salute. Oggi questa maggioranza ha detto che le preoccupazioni sul futuro di quei lavoratori non vale. L’importante è piazzare dirigenti! Per aggiungere al danno la beffa, oggi è stata votata semplicemente la supercabina di regia di una trama e di un film che non conosciamo, ma di cui si intuiscono già i protagonisti: i famosi “amici degli amici” lombardi a cui Toti ha steso il tappeto rosso da quando si è insediato in Liguria. Ora ci vorranno altri 180 giorni dall’entrata in vigore di A.Li.Sa. per conoscere la vera riforma sanitaria. Di certo, il voto di oggi è l’anticamera a nuovi costi e nuove poltrone, sottraendo risorse direttamente dai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), sui servizi ospedalieri, socio-sanitari e di assistenza al malato, sulla pelle e con le tasche dei cittadini liguri”.
“La Giunta Toti volta le spalle ai lavoratori coinvolti nella riorganizzazione di A.Li.Sa. – tuona invece il Pd – Viale e il centrodestra, infatti, non hanno votato gli emendamenti proposti dalla minoranza – uno di questo a firma Pd – in cui si chiedeva di inserire nella legge le garanzie necessarie, per i lavoratori di Arse e per tutti gli altri dipendenti coinvolti su organici, trasferimenti e aspetti retributivi e contrattuali. Si sono rifiutati anche di aderire alla proposta del Pd che chiedeva di impegnarsi con un odg. Il tutto in un clima da sfottò sulla pelle dei dipendenti. Una destra brutta, rancorosa ostile ai lavoratori. Questa maggioranza non sembra disposta ad accettare discussioni e trattative”.
Per il consigliere regionale del Pd Valter Ferrando A.Li.Sa sarà “un’ulteriore fonte di costi che, in mancanza di una riorganizzazione delle Asl, potrebbe concorrere all’aumento delle tasse”. La discussione sulla modifica strutturale della sanità regionale, spiega nella sua relazione di minoranza Ferrando “è stata rimandata a sei mesi dalla entrata in vigore di A.Li.Sa., cioè dopo che si è aggiunta una sovrastruttura fortemente centralizzata all’esistente. Si tratta di un periodo troppo lungo, nel quale la nuova azienda potrà creare confusione di ruoli e impacci operativi. E se spesso la Giunta regionale ha fatto riferimento, si legge ancora nella relazione, a quanto è accaduto in Regioni governate dal centrodestra, in particolare Lombardia e Veneto: vorremmo ricordare che in quei territori sono state drasticamente ridotte le Asl, cosa che in Liguria, invece non accadrà. Ci sono regioni con oltre il triplo dei nostri abitanti che hanno quasi la metà delle nostre Aziende sanitarie (vedi Toscana ed Emilia Romagna); mentre in Liguria si pensa addirittura di aumentare le poltrone (e non i servizi). Per fare alcuni esempi – sottolinea Ferrando – la Toscana con una popolazione di 3.744.398 abitanti ha 3 Asl che accorpano le 12 precedenti. In Lombardia gli abitanti sono oltre 10 milioni e le Asl sono passate da 15 a 8, mentre in Veneto con quasi 5 milioni di abitanti le Asl si sono ridotte da 22 a 8. In Liguria a fronte di un milione e mezzo di abitanti le Asl sono 5 e questa nuova Azienda le porterà a 6. In un emendamento presentato del Pd proponiamo di arrivare in un anno a un disegno di legge che porti a un’unica Asl, con dei presidi territoriali per mantenere un rapporto e un dialogo con la popolazione e un controllo sull’efficacia delle prestazioni sanitarie”.
“Sul tavolo – spiega la capogruppo del Pd Raffaella Paita – restano ancora parecchi nodi irrisolti, come il problema delle fughe e delle liste d’attesa. Ci chiediamo, e se lo chiedono soprattutto i cittadini, che fine abbia fatto il vecchio piano sanitario regionale sull’attuazione del quale si registrano continui ritardi e disservizi”. Il consigliere del Pd Pippo Rossetti ricorda che “questa proposta della Giunta non va nella direzione della semplificazione e della riduzione degli apparati amministrativi, ma fa l’esatto contrario, visto che, di fatto, porta le Asl liguri da 5 a 6. La maggioranza vuole così depotenziare il potere dei sindaci sul territorio e svuotare la funzione Consiglio regionale”. Tornando alle funzioni di A.Li.Sa., concludono i consiglieri del Pd Giovanni Lunardon e Luca Garibaldi “questa nuova struttura, avrà l’unico obiettivo di scavalcare il Consiglio regionali (e quindi i rappresentati dei cittadini), escludere la conferenza dei sindaci per accentrare le decisioni e svuotare nei fatti le Asl, senza contare i dubbi sul suo profilo giuridico”.