Il contenzioso

Provincia “vigilata” dalla Corte dei Conti per il recupero delle somme erogate ai dipendenti

I giudici avevano definito illegittima la costituzione di alcuni fondi integrativi, ma Palazzo Nervi ora è corso ai ripari

Provincia - Palazzo Nervi

Savona. Prima l’ammonizione, poi il consiglio. La Provincia corre ai ripari per recuperare, attraverso un’azione di rivalsa, le somme indebitamente erogate nel periodo 2006-2011 al personale dipendente quale retribuzione integrativa di posizione e di risultato. E la sezione di controllo per la Liguria della Corte dei Conti ha preso atto di questa iniziativa seppur con qualche riserva.

Per capire la vicenda bisogna riavvolgere il nastro di tre mesi quando ad aprile proprio la Corte dei Conti aveva accertato che su queste erogazioni vi erano delle “gravi irregolarità contabili”. Non solo aveva anche definito illegittima la costituzione di alcuni fondi integrativi, per complessivi 180 mila euro annuali. Somme che a giudizio dei giudici contabili dovevano considerarsi non erogabili per assenza di requisiti.

Ecco che a metà giugno arriva una soluzione per sbrogliare la matassa: il consiglio provinciale aveva deciso e quindi informato che erano state adottate le misure correttive, facendo comunque rilevare che nel frattempo la situazione è radicalmente cambiata: fino al 2011 erano in servizio 358 dipendenti e 6 dirigenti, mentre, attualmente, sono presenti 200 dipendenti (destinati a ridursi a 165 al termine del processo di ricollocazione) e 2 soli dirigenti.

“Tale situazione – era il parere di Palazzo Nervi-, unita alle disposizioni che in questi anni hanno previsto la costante riduzione dei fondi ed al mancato rispetto degli obiettivi previsti dal patto di stabilità interno negli esercizi 2014 e 2015, rende estremamente complessa la possibilità di procedere efficacemente al recupero delle somme corrisposte negli anni precedenti. Per questo motivo si è ritenuto, anche al fine di ripartire più equamente il recupero su un numero maggiore di soggetti rispetto a quelli che rimarranno in servizio a partire dal 2017, di intraprendere le ‘azioni di rivalsa’ nei confronti dei dipendenti e dirigenti che in passato hanno percepito le somme inserite illegittimamente nei fondi delle risorse decentrate”..

L’impegno è quindi quello di recuperare le somme attingendo direttamente dagli stessi fondi integrativi e utilizzando le risorse derivanti dai processi di razionalizzazione della spesa, ma con l’ulteriore possibilità offerta dalle azioni di rivalsa verso chi aveva beneficiato della ripartizione dell’integrativo.

La sezione di controllo della Corte dei Conti ha comunque raccomandato “particolare cautela” in questo tipo di percorso anche in considerazione del fatto che la possibilità di procedere a questo tipo di azione “è stata ammessa solo da una parte della giurisprudenza, ma esclusa da altra giurisprudenza, dalle circolari interpretative e dall’unica sentenza di legittimità che risulta a conoscenza di questa sezione regionale”.

A questo punto Palazzo Nervi dovrà informare la Corte dei Conti, una volta l’anno, a partire dal dicembre 2017, sull’ammontare delle somme recuperate, sulla eventuale utilizzazione dei risparmi di spesa e sull’andamento degli eventuali contenziosi, “rammentando che il mancato rispetto di tali adempimenti, in caso di mancato recupero delle somme illegittimamente erogate in passato potrebbe incidere sulla responsabilità amministrativo – contabile”.