Vado Ligure. Metterli d’accordo non è facile. Le posizioni tra loro sono ancora distanti, ma si cercano delle soluzioni alla variante per la piattaforma Maersk che dovrebbe entrare in esercizio nel 2018. Variante che prevede la piattaforma sia realizzata con un completo interramento anziché essere appoggiata suoi cassoni.
Giovedì pomeriggio alle 17,30 alla sala riunioni del Molo 8.44 si terrà la terza riunione già programmata per quello che può essere definito una sorta di faccia a faccia tra tecnici, amministratori e comitati cittadini. E proprio dopodomani, almeno queste sono le intenzioni, i tecnici porteranno al tavolo di confronto le risposte a tutti quei dubbi e perplessità che sono state sollevate nelle due riunioni sulla maxi piattaforma dei contenitori che sta per nascere nel golfo di Vado.
Quel che è certo è che gli abitanti, da sempre, hanno manifestato la loro contrarietà all’opera invocando a più riprese anche l’intervento dei politici che nell’ultima riunione però non si sono visti. I tecnici della piattaforma di Apm-Maersk hanno però raccolto le istanze formulate da associazioni e comitati e per giovedì si preannuncia un pomeriggio di confronto acceso con risposte e delucidazioni.

Ma i contrari all’opera restano sulle barricate. Roberto Cuneo, presidente regionale di Italia Nostra, sottolineando l’”effetto ansa”, sconfessa le rassicurazioni dei tecnici di Apm sulle ripercussioni del completo interramento della piattaforma. Alle preoccupazioni sull’erosione delle spiagge del presidente provinciale del Sindacato bagni marini, Enrico Schiappapietra, l’ad di Apm Terminals Italia, Carlo Merli, ha ribattuto che non ci saranno danni e che l’azienda è pronta a farsene eventualmente carico. Giovedì ci saranno sicuramente altri elementi sui quali dibattere ancora.