Fronte

Grande distribuzione, il M5S: “Suicidio socio-economico. Ma la parola finale è dei comuni”

"Annichilisce e uccide il prezioso commercio di prossimità, con danni incalcolabili in termini di occupazione, qualità della vita, desertificazione di interi quartieri"

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Regione. “Con questo disegno di legge Rixi e Toti aprono nuove praterie alla grande distribuzione, che annichilisce e uccide il prezioso commercio di prossimità, con danni incalcolabili in termini di occupazione, qualità della vita, desertificazione di interi quartieri. Un vero e proprio suicidio socio-economico”.

Lo dice Alice Salvatore, portavoce del MoVimento 5 Stelle in commissione attività produttive della Regione Liguria, a margine delle audizioni dei primi cittadini di Genova, La Spezia e decine di altri comuni liguri, oltre ai rappresentanti del commercio, sulle modifiche al Testo unico sul commercio.

“Oggi molti sindaci si stracciano le vesti a parole per difendere il piccolo commercio cittadino, ma la parola finale spetta a loro. Ci aspettiamo che agiscano di conseguenza – osservano i portavoce M5S Francesco Battistini e Andrea Melis – Noi ci stiamo battendo e continueremo a farlo contro per cambiare profondamente questo disegno di legge. Ma tocca ai sindaci far pesare le proprie competenze evitando di destinare nei Puc e nei piani regolatori comunali ipermercati e centri commerciali o, quantomeno, frazionare le aree in modo tale da scongiurare insediamenti della grande distribuzione”.

“Se davvero i comuni volessero salvaguardare il proprio territorio, come ripetono a parole in quasi tutte le audizioni, potrebbero agire da subito sulle destinazioni d’uso pianificate dai loro piani regolatori e urbanistici – proseguono Melis e Battistini – Basta la volontà politica e la grande distribuzione potrebbe essere fermata domani mattina”.

Salvatore non risparmia una stoccata al Partito Democratico e al vicesindaco di Genova Stefano Bernini, che “grida all’incostituzionalità di questa proposta, poiché la Regione invade le competenze del Comune. Vero. Ma dietro tutta quest’indignazione, altro non c’è che l’apertura di Toti ad Esselunga in Liguria, a tutto svantaggio delle ‘care e vecchie’ Coop”.

“Insomma – conclude Salvatore – La solita ‘guerra’ tra centrosinistra e centrodestra, che litigano solo quando si tratta di difendere gli interessi degli amici, lasciando cittadini e commercianti in balia delle logiche economiche di due élite che stritolano le piccole imprese in nome degli interessi di pochi”.

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