L'indagine

Ceriale, lottizzazione abusiva: condanne e terreni confiscati

Indagine della Forestale: false aziende agricole dietro l’operazione immobiliare

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Ceriale. La vicenda è iniziata nel 2013, quando la Forestale, a seguito di un controllo di iniziativa effettuato su un cantiere, aveva intuito un disegno lottizzatorio assai più ampio. Le indagini che seguirono portarono ad accertare che attraverso una fitta rete di compravendite e permute di terreni, erano stati realizzati vari lotti sui quali si dovevano costruire almeno tre ville. Alcuni permessi di costruire erano già stati rilasciati.

Il punto è che tutti i fondi ricadevano in zona agricola, ove è consentito edificare solo ai titolari di azienda agricola. In questo caso nessuno dei soggetti in causa era dedito all’agricoltura, anzi, il promotore iniziale dell’operazione era un’agenzia immobiliare con sede a Verona.

A tre fondi contigui, ubicati in splendida posizione “vista mare”, erano stati collegati (ed asserviti ai fini edificatori) numerosi altri fondi, sparsi nella zona agricola di Ceriale, ma riconducibili al medesimo assetto proprietario. Erano state così costituite aziende agricole fittizie che, almeno sulla carta, avrebbero creato il presupposto per poter costruire.

Gli investigatori della Forestale hanno accertato che in realtà i terreni erano quasi tutti incolti. Inoltre, queste finte aziende agricole, in più di un caso, risultarono in capo a signore ultra ottantenni. Dunque nessuna possibilità di una effettiva fruizione agricola del territorio, neppure in prospettiva. Trattandosi di disegno unitario doveva inoltre presentarsi un unico progetto e non, come in realtà fu fatto, un progetto per ogni singola villa; per questo la contestazione di lottizzazione abusiva. Del resto un piano dilottizzazione, in zona agricola, mai avrebbe potuto essere autorizzato dalla pubblica amministrazione.

Ciò che ha ulteriormente dimostrato la totale mancanza di connessione con le attività agricole (necessaria per edificare nelle zone E) è che i terreni, con progetto approvato, venivano poi proposti per la vendita in varie agenzie immobiliari.

Con la sentenza dello scorso mese di aprile, le cui motivazioni sono state rese note solo ora, sono stati condannati tutti gli imputati, fra cui un noto professionista di Ceriale, a pene detentive di un mese e quindici giorni, oltre a 18.000 euro di ammenda ciascuno. Ma ciò che presumibilmente avrà contrariato maggiormente le parti in causa è la pena accessoria della confisca dei terreni, obbligatoria nel caso di condanna per lottizzazione abusiva.