Calcio giovanile

Cantera “boom”: lo Spain Trophy va ai 2001 savonesi

Battuta in semifinale la squadra emiliana Sporting FC e in finale i siciliani dell'Omnia Phoenix

Cantera

Savona. Non mollando mai, lottando con tutte le forze, soffrendo uniti e gettando tutti insieme il cuore oltre l’ostacolo, alla fine per i più giovani talenti del laboratorio tecnico savonese ideato e fondato da mister Vaniglia è meritatamente giunta la quarta affermazione consecutiva nella Spain Trophy, dopo la vittoria della Calafell Cup con i 2000 ed i brillanti due terzi posti nella Copa Catalunya con gli Under 17 e gli Under 19.

L’evento si è svolto nella bellissima Santa Susanna da lunedì 27 a giovedì 30 giugno ed ha fatto esplodere di gioia quella vera e propria fucina di future promesse da proiettare nel firmamento internazionale che in maniera sempre più puntuale e convincente sta divenendo la “canterita” biancorossa.

Sono stati i terribili ragazzi della classe 2001 (categoria Under 15 Boys), rinforzati da due fuoriquota d’eccezione del 2000 (il biondo attaccante centrale del Vado FC capitan Lucas Pecar e l’immarcabile mancino sanremese Alessandro Ferrigno) a sollevare al cielo, per l’ultima volta in questa ennesima esaltante cavalcata, l’ambitissimo trofeo del famoso torneo europeo, organizzato dalla Komm Mit, giunto alla sua nona edizione.

La compagine che indossa le maglie che recano sul petto il logo della Torretta Leon Pancaldo, simbolo della savonesità, e che anche quest’anno è stata sponsorizzata dal Consorzio Savona Crociere, è stata inserita del Gruppo 1, un girone di qualificazione a quattro squadre. I ragazzi gestiti alla perfezione da mister Vaniglia hanno dovuto vedersela in successione con tre compagini di rango e tradizionalmente ostiche e molto competitive.

A dir poco entusiasmante la splendida semifinale contro i favoriti emiliani dello Sporting FC, guidati dall’ex interista Carbone, dove contrariamente ai pronostici è emersa con superiorità schiacciante la verve della “lindissima blanco-roha”, come dimostrano le tre belle reti realizzate dai vadesi Castiglione (bruciante uno contro uno con palla scagliata a fil di palo), Murru (controbalzo da fuori area con sfera all’incrocio) e Pecar (stacco imperioso di testa).

A far tremare i polsi è stata la finalissima del torneo giocata contro i siciliani dell’Omnia Phoenix nello stadio di Malgrat de Mar, alle ore 15, di fronte ad un folto pubblico con leggera prevalenza del tifo tricolore vista la ricca presenza di compagini italiane. Dopo un prima fase passata a studiarsi sono stati i giovanissimi liguri spronati da un irrefrenabile Vaniglia a prendere l’iniziativa delle manovre e a passare lecitamente in vantaggio con un gran diagonale in corsa dell’inarrestabile Davide Castiglione (si parla per il jolly di centrocampo di un forte interessamento della Sampdoria) incuneatosi a sorpresa nella ben organizzata difesa sicula. Un tremendo colpo da assorbire per l’equipe meridionale che, avendo fatto un pensierino al titolo, si è subito portata all’attacco con veemenza, trovando però una difesa imperforabile arroccata sui centrali Scarella e Cirillo e sugli esterni Verardo e Incorvaia che le ha impedito il pareggio.

Al coach manager dell’associazione sportivo-ricreativa che cresce all’ombra della Torretta, Felicino Vaniglia, l’onere e l’onore di rendicontare sui fattori determinanti che hanno portato ancora una volta l’eccellenza del calcio giovanile provinciale sulla strada del successo.

Cultura del lavoro, spirito di sacrificio e sudore (tantissimo sudore) sono gli ingredienti indispensabili (le regole d’oro, direbbe il ct Antonio Conte) su cui costruire per cercare di traguardare qualsiasi obiettivo – spiega Vaniglia -. Credo che sia solo ripartendo da questi sani e sempreverdi concetti da inculcarsi a partire dal settore giovanile che l’intero movimento calcistico italiano potrà rialzare la testa. Fondamentale resta il desiderio di non volersi omologare ai format stranieri che vanno per la maggiore ma rivendicare una propria ben distinta identità: prendere delle idee da altri modelli in voga attualmente è legittimo e stimolante, ma mi piace ricordare (e queste nostre vittorie vorrebbero dimostrarlo) che la scuola italiana dovrà sempre mantenere una propria cultura calcistica che penso debba trovare nella tecnica individuale (di base) la sua arma migliore“.

“Infine – prosegue Vaniglia -, come non dare risalto e giusto spazio al nostro fiore all’occhiello: vale a dire alla costante ricerca di creazione di una mentalità vincente, che è quel quid in più in grado di influenzare in maniera incisiva e determinante le prestazioni dei singoli e, di conseguenza, di elevare ed evidenziare le potenzialità collettive della squadra. Riteniamo che alla base dei successi di un team vi sia sempre l’intelligenza dei giocatori, ai quali occorre far capire come ognuno sia importante, ma come nel contempo nessuno sia indispensabile e quanto sia importante correre tutti nella stessa direzione di intenti, focalizzando bene gli sforzi e le capacità che servono alla realizzazione del progetto comune; la compattezza del gruppo (fattore su cui concentriamo un’attenzione straordinaria) risulta pertanto determinante ed il lavorare insieme per un fine condiviso è l’unico presupposto per arrivare lontano e per superare le inevitabili difficoltà del cammino. Siamo orgogliosi di aver presentato nelle rassegne europee che ci hanno visto protagonisti, squadre forti caratterialmente che hanno affrontato tutte le partite con la stessa attenzione e motivazione e sviluppato un gioco e un modulo in cui credevano fermamente, senza manifestare dubbi o apprensioni, ma al contrario ostentando convinzione e sicurezza“.

“Alle sette società di appartenenza dei ragazzi partecipanti che hanno rilasciato il regolare nulla-osta ai loro tesserati, il comitato organizzatore della Cantera invia di cuore un doveroso e sentito ringraziamento. A tutti i meravigliosi ‘ragazzi’ che in passato, che in questa ultima tornata di eventi e che in futuro, hanno indossato o indosseranno la gloriosa e oramai mitica ‘camiceta blanco-roha’, auguriamo una serena estate e una nuova annata calcistica ricca di soddisfazioni umane e sportive – conclude Vaniglia -. A que Dios ve bendiga ninos!”.

Ecco per intero l’elenco dei 20 calciatori partecipanti alla vincente spedizione, suddivisi per ruolo.

Portieri: Berruti Daniel (Savona), Patrone Michele (Veloce), Bracco Filippo (Pietra Ligure).
Difensori centrali: Scarella Michele (Unione Sanremo), Cirillo Carlo (Vado FC).
Esterni bassi: Verardo Luca (Savona), Incorvaia Alessandro (Vado FC).
Centrocampisti: Lazzaretti Jonathan, Crubellati Cristian (Savona), Castiglione Davide, Murru Michael (Vado FC), Borromeini Alessandro (Unione Sanremo), Martini Paolo (Monaco).
Esterni alti: Orsero Raffaello, Zanirato Giacomo (Vado FC).
Attaccanti: Pecar Lucas (Vado FC), Ferrigno Alessandro (Argentina), Aboualy Mohammed, Viganò Lorenzo (Vado FC), Pregliasco Robin (Savona).

Lo staff tecnico-organizzativo che ha portato i colori della Cantera Torre de Leon a trionfare in terra di Catalogna era così composto.

Responsabile organizzativo: Massimo Mendicino (promotore dell’iniziativa e gestore dei rapporti con le organizzazioni certificate Uefa).
Responsabile tecnico: Felicino Vaniglia (selezionatore della delegazione provinciale savonese della Figc e collaboratore delle rappresentative regionali e delle selezioni nazionali).
Team manager e accompagnatore ufficiale: Fabrizio Berruti.
Coach assistant e preparatore atletico: Antonio Valicenti.
Massofisioterapia: Enzo Guardasoni.
Portavoce gruppo genitori: Massimiliano Pecar.
Organizzazione tifoseria: Patrone e Scarella.
Mascotte: Manuel Lazzaretti.