Spotorno. Gli scavi archeologici effettuati nel secolo scorso al castello di Spotorno e finora poco conosciuti in quanto descritti esclusivamente su pubblicazioni specializzate saranno illustrati giovedì prossimo alle 21 nella Sala Convegni Palace di Spotorno.
L’occasione è una conferenza storico archeologica curata dal professor Carlo Varaldo, ordinario di archeologia medievale nell’Università di Genova e direttore scientifico dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri. L’evento è organizzato, oltre che da Storia Patria, dal Comune di Spotorno, dal Circolo Socio Culturale Pontorno e dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri.
Il castello fu edificato in un periodo antecedente o durante la dominazione feudale dei vescovi di Savona tanto che già nel 1180 la fortezza risulta essere tra le proprietà feudali della diocesi savonese. Abbattuto agli inizi del XIII secolo e ricostruito nel 1218, fu nuovamente abbattuto pochi anni dopo (1227) dagli abitanti di Noli e Segno, questi ultimi fedeli alleati e sostenitori di Genova.
Nuovamente riedificato nelle forme attuali quadrangolari tra il XIV-XVI secolo, divenne proprietà del Comune di Savona nel 1333 e dalla seconda metà del Cinquecento della famiglia dei Loterio che ne mantennero il possesso fino alla prima guerra mondiale.
Nella vecchia fotografia, proveniente dalla collezione di Giuliano Cerutti, il castello di Spotorno si erge nella campagna in tutta la sua evidenza monumentale, oggi in parte perduta per la vegetazione e per le nuove abitazioni nella piana. Dal 1933 il castello, che è in stato di rovina, è sottoposto a vincolo di tutela dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici.