Braccia conserte

Sciopero delle aziende dell’igiene ambientale, mercoledì di disagi in molti comuni

Provincia. Per tutta la giornata di domani, a causa dello sciopero nazionale delle aziende pubbliche e private dell’Igiene Ambientale, in diversi comuni della provincia il servizio di nettezza urbana sarà garantito solo per i servizi pubblici essenziali, ossia presso le scuole, le strutture sanitarie e le forze dell’ordine.

Si tratta di uno sciopero indetto dalle sigle sindacali a livello nazionale, a cui hanno aderito anche aziende locali come Teknoservice ad Albenga o Aimeri a Ceriale.

“Oramai la situazione è di un conflitto continuo, dove le ragioni della vertenza, volte a migliorare tutele e condizioni di lavoro, non riescono a trovare risposte – spiegano i sindacati nazionali – Nei giorni passati, avevamo riservato, dopo la proclamazione dello sciopero di domani, molta fiducia negli incontri annunciati con l’ANCI Nazionale e con FISE/Assoambiente, non avendo più nessuna notizia da Utilitalia da quasi due mesi. Per questo, ringraziamo il Presidente dell’ANCI Fassino per il grande lavoro e per la grande disponibilità messa in campo ma, com’è noto, il tentativo di mediazione tra i sindacati e associazioni datoriali non è andato a buon fine a causa dell’intransigenza di Utilitalia, cosi come la trattativa successiva con Assoambiente, dove le imprese private non hanno compreso i rischi che stiamo vivendo come settore e le crescenti difficoltà che il nostro lavoro sta subendo”.

“Ora – spiegano – proseguiremo la mobilitazione con ancora più forza e decisione, proprio come ci hanno chiesto a gran voce le operatrici e gli operatori del settore, dopo lo straordinario risultato dello sciopero del 30 maggio scorso, anche estendendo il conflitto con le aziende in ogni momento di confronto territoriale. Domani sarà sciopero e sarà l’ennesima tappa di una vertenza che continuerà a essere durissima se le regole sugli appalti e sui passaggi di gestione, le garanzie sulla salute e sulla sicurezza, le clausole sociali e il giusto adeguamento economico non saranno valorizzati”.

“Dobbiamo fermare chi vuole generazioni di lavoratori precari – tuonano i sindacati – dai diritti alle tutele nei rapporti di lavoro, nelle condizioni di salute e sicurezza – segnate dalle costanti morti bianchi nel settore -, e negli appalti alle cooperative spurie con condizioni di lavoro assurde e fatiscenti con concreti rischi d’infiltrazioni criminali, come più volte riportato dalle cronache quotidiane”.

“Basta alla mercificazione del lavoro – annunciano – Dal 16 giugno riprenderemo il confronto con i Sindaci e con le forze politiche locali sul nostro progetto che parla di un lavoro dignitoso e di servizi di qualità; ora con il coraggio di sempre dobbiamo sostenere la nostra battaglia ed essere protagonisti del cambiamento”.

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