Gli sconfitti 1

Savona 2016: la delusione di Frumento, la soddisfazione di Barisone

Frumento si aspettava di più: "Abbiamo pagato per non aver fatto populismo". Barisone: "Abbiamo preso più voti rispetto alle passate elezioni"

A Savona sarà sfida al femminile per eleggere il nuovo sindaco. Alla fine a spuntarla sono state Cristina Battaglia e Ilaria Caprioglio che il prossimo 19 giugno andranno al ballottaggio.

Tra gli sconfitti serpeggia la delusione: gli sfidanti delle candidate di centro destra e centro sinistra probabilmente ambivano a numeri migliori come ammette Carlo Fumento, stoppato al 2,02 %: “Non me l’aspettavo perché avevamo un progetto che secondo noi doveva convincere i savonesi che era quello giusto. Noi non abbiamo fatto populismo e forse abbiamo pagato per questo”

“Chiaramente se noi fossimo stati in coalizione con Daniela Pongiglione indubbiamente oggi saremmo i vincitori insieme a lei. Noi comunque crediamo di poter dire ancora qualcosa su Savona: lavoreremo ad un progetto futuro, non demordiamo anche se voi capite che, dopo cinque anni qui da ‘battitore libero’ e vera opposizione, avevo l’illusione o il pensiero di fare bene” conclude Frumento.

Decisamente di altro umore Giorgio Barisone che con il suo Partito Comunista dei Lavoratori, pur essendo il fanalino di coda nella corsa a Palazzo Sisto, è soddisfatto del 1,21% conquistato: “Non c’è mai limite nel miglioramento, ma credo che questo sia per noi un ottimo risultato: 120 voti in più rispetto alle comunali e 40 rispetto alle regionali, a fronte di un crollo della sinistra, vuol dire che abbiamo lavorato bene”.

“Considero il risultato elettorale della mia candidatura quale indipendente nella lista del Partito Comunista dei Lavoratori un punto di partenza positivo. Ho dichiarato dall’inizio che la mia candidatura era da considerarsi un appello alla mobilitazione contro le politiche di austerità portate avanti in questi anni dal centrosinistra e dal centrodestra”.

“L’1,20 per cento portato a casa, con un aumento dei voti assoluti del 50 per cento rispetto al 2011, delimita un piccolo nucleo di lavoratori e lavoratrici, giovani, disoccupati che hanno accolto positivamente il mio, il nostro messaggio. Non è la fine di un progetto, ma il prosieguo di una battaglia che da anni mi vede impegnato sul territorio savonese come portavoce dell’associazione Controcorrente per la Sinistra dei Lavoratori”.

“Allo stesso tempo per questa lotta c’è un potenziale spazio politico individuato dal tracollo in termini di voto assoluto del Pd (-10mila voti rispetto al 2011) e della sinistra di governo (Sel e Rifondazione, oggi in Rete a Sinistra), che perde circa 1800 voti, oltre metà del suo consenso, pagando un appoggio troppo a lungo concesso al Pd. Gli elettori, a Savona, come nel resto d’Italia, con l’eccezione di Cagliari, hanno bocciato il centrosinistra. Convincerli del fatto che l’alternativa non è lottare per ‘correggere’ un modello sociale fallimentare, ma per un modello di società alternativo è il mio, il nostro obiettivo per i prossimi 5 anni a partire da oggi”.

“La lotta per la difesa del lavoro (a partire da Bombardier, Tirreno Power e Piaggio), per il diritto alla casa e contro tagli e privatizzazioni, alla sanità come ai servizi sociali, per i diritti di tutti, immigrati e cittadini savonesi, rappresentano le primi occasioni per misurarsi su questo terreno. Mercoledi sera presso la sezione del Pcl in via Milano a Savona, alle 20.45, si terrà un primo incontro per fare il punto sui risultati elettorali”.

“Abbiamo lavorato bene perché quotidianamente abbiamo iniziato, fatto e portato avanti le lotte che da sempre ci caratterizzano, ovvero quelle per la casa, il lavoro, l’ambiente e la salute. Siamo fuori come prima. Guardate Rete a Sinistra che era dentro con due assessori che abbattimento di voti ha avuto, questo vuol dire qualcosa” conclude Barisone.

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