Vittime di criminalità

Legittima difesa, sì dal Consiglio regionale: botta e risposta tra maggioranza e opposizione

consiglio regionale

Liguria. Con 16 voti favorevoli (maggioranza di centro destra) e 15 contrari (minoranza) è stato approvato il disegno di legge “Interventi in favore delle vittime della criminalità”. La legge prevede che La Regione favorisca gli interventi di assistenza e di aiuto ai familiari degli esercenti un’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o comunque economica, vittime della criminalità, mediante assistenza legale e contributi utili ad affrontare emergenze economiche causate dal decesso.

La Regione, inoltre, prevede il patrocinio a proprie spese nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini che, vittime di un delitto contro il patrimonio o contro la persona, siano indagati per aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa, ovvero assolti per la sussistenza della legittima difesa. La giunta regionale definisce i criteri e le modalità per l’applicazioni delle disposizioni illustrate, dando priorità ai soggetti con più di 65 anni.

Respinto fra gli altri, un emendamento del Pd che estendeva gli interventi non solo alle categorie economiche indicate nella legge. Respinto un emendamento di Rete a Sinistra che esclude dal patrocinio della Regione chi è indagato per eccesso di legittima difesa. Respinto, fra gli altri, un emendamento del Movimento5Stelle che prevedeva contributi per l’assistenza legale alle vittime dell’usura.

L’assessore alla sicurezza Sonia Viale ha spiegato di avere accolto alcune osservazioni avanzate in Commissione dalla minoranza e di avere presentato, a questo scopo, una modifica, poi approvata in aula, che chiarisce meglio che il contributo va esclusivamente alle famiglie di chi ha perso la vita in seguito ad un’azione criminosa.

I consiglieri e gli assessori del Carroccio, al termine del lungo iter che ha portato all’approvazione del Disegno di legge, hanno indossato una maglietta bianca con su scritto: “La difesa è sempre legittima”. “Siamo soddisfatti che il Disegno di Legge presentato in aula sia stato approvato – dicono – L’incremento dei furti in abitazione, 689 commessi in Italia ogni giorno, spesso accompagnati da lesioni personali (+ 195 per cento di rapine in abitazione con violenza o minaccia ai proprietari rispetto a dieci anni fa), ha portato alla ribalta l’inefficacia delle norme che disciplinano tali reati e il principio di legittima difesa, accendendo il dibattito fra chi teme il ‘far west’ e chi non si sente sufficientemente protetto dalle leggi attuali. La nostra regione tra l’altro non è immune da questi fenomeni, basta girare per le strade cittadine e vedere ciò che accade. Sui volantini che abbiamo sventolato in aula consiliare, gli stessi che abbiamo distribuito ai gazebo organizzati sul territorio, si legge che ogni due minuti una casa in Italia viene svaligiata e che il 62 per cento degli arrestati per furto in abitazione è cittadino non italiano. Riteniamo che chi si difende da un ladro nella propria abitazione non possa essere processato, in quanto il domicilio è sacro e inviolabile”.

La Lega Nord del diritto alla legittima difesa ha da tempo innalzato il vessillo, cercando a più riprese di fare approvare in Parlamento una legge che modificasse il codice penale. Oggi è stata la volta del consiglio regionale della Liguria. “Non abbiamo mai parlato di modificare la normativa in merito alla detenzione di armi – precisano – ma semplicemente vogliamo che chi viene aggredito in casa sua si possa difendere. Contrariamente al buonismo dilagante della sinistra – aggiungono i consiglieri – e a tante parole spese senza essere seguite da fatti concreti, tranne che per svuota carceri e indulti, vogliamo rafforzare la tutela delle persone oneste, e non di chi delinque: questo non è ‘far west’ ma è civiltà fondata sul diritto e sulla legalità”.

“Nel volantino leghista si legge inoltre come debbano essere sostenute in modo concreto le forze dell’ordine, sempre più bersaglio della criminalità. “L’eccesso colposo di legittima difesa non esiste – concludono i consiglieri leghisti – poiché, come ha più volte detto il nostro segretario federale Matteo Salvini, non può essere il cittadino per bene o il commerciante per bene, se aggredito, a valutare alle tre di notte con un incappucciato in casa, se la pistola è carica o se il coltello è affilato. Per noi della Lega Nord, chi vede violato il proprio domicilio è innocente, fino a prova contraria. Non possiamo accettare che le vittime di furti vengano perseguite più dei ladri solo perché hanno voluto difendere se stessi, la propria famiglia, la propria abitazione”.

“Approvato con la solita maggioranza risicatissima di un voto, il provvedimento è un abominio giuridico – tuona Gianni Pastorino di Rete a Sinistra – perché si mischiano due situazioni completamente diverse. La posizione di che è indagato è ancora da giudicare, la posizione di chi è stato assolto è già stata verificata. Tutti i soggetti auditi in commissione, fra cui ordine degli avvocati, direttivo della Camera penale, avvocati penalisti, associazioni Libera e Casa della Legalità, si sono espressi contro questa legge, evidenziandone più volte la contraddittorietà. Insomma, la maggioranza di centrodestra ha proposto un provvedimento parziale, per certi versi incomprensibile, che fa acqua da tutte le parti; e lo ha approvato solo per meri scopi di propaganda”.

“Come se non bastasse, la legge non sembra avere attinenza con quanto avviene nella nostra regione; quindi la giunta non fa un buon servizio alla comunità dei liguri – prosegue Pastorino – È vero che stavolta l’Assessore Viale ha partecipato alla discussione e ha mostrato aperture, ma è pur vero che gli emendamenti migliorativi sul merito non sono stati presi in considerazione. Non ho pregiudizi ideologici, ma visti questi presupposti ho votato assolutamente contro: quando non c’è coerenza giuridica e non c’è lettura del territorio, ma solo afflato ideologico, non si può essere a favore”.

“Alla fine i veri legislatori rischiano di essere proprio i consiglieri di minoranza, se è vero che, come affermato dall’Assessore Viale, gran parte degli emendamenti di opposizione bocciati quest’oggi in aula saranno inseriti nella delibera di giunta attuativa della legge. Si riconferma quindi la solita bocciatura “d’ufficio” delle proposte di opposizione: atto di prepotenza senza scopo, che serve solo al rito politico, all’autocelebrazione della destra al potere – commenta Pastorino – Perché fuori dall’aula le proposte di opposizione serviranno, eccome, proprio per scongiurare le storture legislative cui va incontro la maggioranza. E la giunta lo sa”.

“Con l’approvazione del DDL 30 passa un decreto assurdo, incostituzionale e pericolosissimo – accusa invece il M5S – Un mero spot elettorale della Lega che, di fatto, incentiva i cittadini ad armarsi e a difendersi da soli, trasformando a tutti gli effetti la Liguria in un Far West. Siamo di fronte a una legge prima di tutto inutile, essendo già previsto nel nostro ordinamento il diritto alla legittima difesa. Ma, soprattutto, incostituzionale, poiché viola in modo palese l’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Non è così che si tutelano i cittadini. Se si vuole davvero fare qualcosa per i liguri, Toti e Viale si concentrino sulla lotta alle ecomafie, vigilino sugli appalti, tutelino gli anziani, prime e vere vittime della criminalità comune”.

“La maggioranza, invece, ha scelto, al suo solito, di chiudersi a riccio – attaccano i pentastellati – ostacolando in tutti i modi le legittime proteste delle opposizioni e tutte le osservazioni delle personalità di peso che sono intervenute in audizione: giuristi prestigiosi, membri dell’Ordine degli Avvocati di Genova, della Camera Penale Regionale Ligure e dell’associazione Libera, che hanno sottolineato per tempo l’incompatibilità con la giurisprudenza italiana e l’incostituzionalità del DDL 30. Non solo. La Giunta Toti ha respinto tutti gli emendamenti del MoVimento 5 Stelle che miravano a correggere il testo affinché fosse davvero a tutela dei cittadini, degli over 65 e delle fasce deboli. Il tutto con la promessa di recepire le proposte di modifiche nella delibera di Giunta. Tradotto: non ci sarà nessuna discussione in Aula, vengono zittite le minoranze e, di conseguenza, la cittadinanza”.

“Ecco il vero volto autoritario e antidemocratico della Giunta, con cui Toti e Viale mettono il bavaglio alle opposizioni, dimostrando di ignorare totalmente le vere esigenze dei cittadini liguri e dei loro legittimi diritti alla sicurezza personale. D’altronde, non era questo il vero scopo di un partito, la Lega, abituato a cavalcare a fini propagandistici fatti di cronaca nera che meriterebbero una risposta politica e democratica. E non slogan elettorali” conclude il M5S.

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