Regione. Il collegamento del comprensorio ingauno al depuratore di Borghetto e quello di Testico, Andora e Stellanello alla struttura simile di Imperia. Sono questi due dei temi trattati in occasione del consiglio regionale tenutosi ieri.
Con un’interrogazione sottoscritta anche dagli altri componenti del gruppo, Fabio Tosi, Francesco Battistini, Marco De Ferrari, Alice Salvatore e Gabriele Pisani, il consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Melis ha chiesto alla giunta se sia favorevole al progetto di collettamento delle acque reflue al depuratore di Borghettoo, l’eventuale progetto tecnico presente e se i 12 milioni di euro, derivanti dal programma (Par) Fas 2007-2013 che sarebbero stati stanziati all’Ato savonese, e la quota di autofinanziamento prevista in bolletta per la realizzazione dello schema depurativo del fondo Valle Centa, sono stati stornati verso il progetto di collettamento della acque reflue al depuratore di Borghetto o se sono stati impegnati in altro modo.
Melis ha ricordato che i 12 milioni di euro erano stati destinati all’Ato di Savona per realizzare lo schema depurativo del fondo Valle Centa, ma che “per ragioni poco chiare il progetto (che pare essere costato 700 mila euro), è stato accantonato a favore dell’alternativa consistente nel collettamento delle acque reflue al depuratore di Borghetto” e che la commissione ambiente del Comune di Albenga, nel marzo scorso 2016 ha ritenuto lesivo il progetto presentato dalla Provincia di Savona per l’assetto territoriale della Valle del Centa.
L’assessore al ciclo delle acque Giacomo Giampedrone ha ricordato il lungo iter relativo al progetto e i differenti passaggi. In particolare ha ricordato che nel 2014 la giunta regionale ha provveduto a destinare risorse a favore dell’intervento per il collettamento al depuratore di Borghetto Santo Spirito dei Comuni dell’Ato Centro Ovest 2 (primo lotto reflui agglomerato di Albenga) per il quale veniva assicurato l’impegno giuridicamente vincolante entro il 31 dicembre 2015.
L’assessore ha quindi concluso che, a fronte dello scenario venutosi a delineare, non si può che continuare a perseguire il percorso già intrapreso al fine di scongiurare le conseguenze derivanti dall’applicazione delle sanzioni che l’Unione Europea potrebbe comminare alla Repubblica Italiana, non essendo peraltro paventabili soluzioni alternative attuabili con maggiore speditezza.

Sempre Melis e il suo gruppo hanno chiesto alla giunta l’esito della gara per l’affidamento dei lavori di realizzazione del progetto di collettamento delle acque reflue dei Comuni di Testico, Andora, Stellanello e Diano Marina al depuratore di Imperia, promossa da Rivieracqua tramite un bando (ad oggi scaduto) i cui estremi sono stati pubblicati sul portale della Società Consortile. Il consigliere ha chiesto, inoltre, quali dei Comuni appartenenti all’Ato imperiese, hanno aderito alla Convenzione tra Ato imperiese e Rivieracqua per gestire il servizio idrico integrato specificando se le somme di danaro, derivanti dalle quote di accantonamento previste in bolletta dalle singole amministrazioni comunali per la depurazione delle acque reflue, siano confluite nel “fondo consortile” o se siano state utilizzate in altro modo.
Per la giunta ha risposto l’assessore Giacomo Giampedrone, il quale ha puntualizzato che le funzioni citate nell’interrogazione, in materia di servizi idrico integrato, siano esse statali o regionali sono attribuite alla Province.
L’assessore ha comunque fornito un elenco dei Comuni che hanno aderito alla convenzione tra Ato imperiese e Rivieracque. Ha poi tra l’altro ricordato che per quanto riguarda i lavori di collettamento reflui nel dianese (adduzione al depuratore di Imperia primo lotto) Rivieracque nel marzo scorso ha comunicato che, previo esperimento di procedura aperta, il cda della medesima società ha approvato all’unanimità l’aggiudicazione definitiva dell’appalto. L’assessore ha ribadito che sono stati richiesti ulteriori aggiornamenti sulla situazione nei territori oggetto dell’interrogazione.