Dibattito acceso

Consiglio regionale, sì alle variazioni di bilancio. Minoranze: “Cresce il debito”

consiglio regionale

Regione. Bagarre e polemiche in Consiglio regionale sull’approvazione alle modifiche di bilancio presentate dalla giunta di Giovanni Toti, con il provvedimento che è stato approvato con 16 voti a favore, 12 contrari (Pd e Mov5Stelle).

Le modifiche agli stanziamenti ammontano complessivamente a 155, 9 milioni di euro di cui oltre 64 milioni sono relativi a poste vincolate, 30 milioni riguardano reiscrizioni e 51 milioni sono poste correlate entrate-spesa. Nell’ultima posta è ricompresa l’autorizzazione alla contrazione di un mutuo per la copertura di investimenti regionali nel settore agricolo (Piano di Sviluppo Rurale), nei parchi, per l’eliminazione della barriere architettoniche, nel campo immobiliare e per la progettazione di infrastrutture di interesse regionale. Con le variazioni vincolate sono iscritti a bilancio fondi statali, europei assegnati con vincoli di destinazione per 57,5 milioni per il 2016.

Il provvedimento ha incassato il plauso della maggioranza. Franco Senarega (Lega Nord Liguria-Salvini) nella relazione di maggioranza consegnata agli uffici, in merito al disegno di legge per le modifiche alla legge di Stabilità della Regione Liguria, ha sottolineato che il provvedimento intende ridurre la pressione fiscale e nel contempo si pone l’obiettivo “di semplificare e razionalizzare il sistema tributario regionale”.

Senarega ha ricordato le diverse novità introdotte, tra le quali quella che disapplica una voce tariffaria che grava sulla rete di strutture di supporto al sistema sanitario ligure per la cura di anziani, disabili, e persone affette da problemi psichici e tossicodipendenze, che risulta già gravata da altre tipologie di oneri finanziari. Per quanto riguarda le variazioni di bilancio, il consigliere ha evidenziato che il provvedimento è necessario per adeguare le previsioni di entrata e di spesa in termini di competenza e cassa.

Matteo Rosso (FdI-An) ha sottolineato che le modifiche alla Legge di stabilità hanno l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale e semplificare il sistema. A tal proposito, tra le altre misure, Rosso ha ricordato la riduzione della tassazione per veicoli a basso impatto ambientale. Per quanto riguarda le variazioni di bilancio il consigliere ha posto l’accento sulla modifica voluta dalla giunta che prevede fondi a favore dei farmaci innovativi con cui vengono curate malattie importanti.

Angelo Vaccarezza (FI) ha espresso apprezzamento per il bilancio presentato dal presidente Toti rilevando la sua attenzione sul tema dei trasporti e delle infrastrutture, in particolare attraverso il finanziamento regionale di 500 mila euro per il ripristino dell’Aurelia ad Arenzano.

Protesta Lavoratori GSL in consiglio Regionale

Così le opposizioni. “Un disavanzo sanitario che cresce di 39 milioni di euro in un solo anno, con possibili di aumenti di Irpef e Irap, oltre a un forte rischio commissariamento. Fondi europei non spesi per 58 milioni di euro. Nessuna risorsa sul settore dello sport. Una riforma sanitaria annunciata ma mai realizzata – commentano i consiglieri regionali del Pd. Il caso dell’Ortopedia ad Albenga, che mette a repentaglio posti di lavoro e continuità degli interventi. E, per fortuna, alcune retromarce importanti, grazie al pungolo della cittadinanza e dell’opposizione, su questioni fondamentali come il trasporto ferroviario (caso Cinque Terre), sulla Navebus e sul settore equo e solidale. E’ questo in sintesi il quadro tracciato dal consigliere regionale del Pd Pippo Rossetti, nella relazione di minoranza sulla variazione di Bilancio della Regione. Nel documento letto in aula il Gruppo Pd ha chiesto alla Giunta Toti di impiegare i 15 milioni di euro del mutuo appena contratto per finanziare l’impiantistica sportiva, per la Banca della Terra, per l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia e per risanare la ferita di Villa Zanelli a Savona.

“In queste variazioni di bilancio – spiegano i consiglieri del Gruppo Pd – nulla si dice delle funzioni trasferite dalle province a Regione Liguria o sui precari dei centri per l’impiego e sui servizi che Province e Città Metropolitana hanno affidato all’esterno. Non vi è alcun sostegno ai parchi malgrado la retorica sulla necessità di promuovere il prodotto tipico locale, mentre sul tpl, oltre al ritardo nell’applicazione del cosiddetto fondino, non si è messa in condizione di lavorare l’’Agenzia del Trasporto”. Secondo Raffaella Paita capogruppo del Partito Democratico “in questa variazione di bilancio mancano un’idea, un’intuizione o un intendimento su tanti fronti, come per esempio sul turismo e sui trasporti, cresce il debito della sanità e si tengono fermi i fondi europei fondamentali per crescita, sviluppo e formazione. Per tutti questi aspetti non ci sentiamo di votare favorevolmente ai due disegni di legge”.
“Trattamenti preferenziali ai privati nella sanità. Rimborsi spese non dovuti ai membri della Giunta. Fondi europei non sfruttati. Oscure operazioni finanziarie” così invece i portavoce del MoVimento 5 Stelle, i cui emendamenti correttivi sono stati tutti bocciati senza discussione.

“È stato, di fatto, impedito alla minoranza di fare opposizione, zittendo ogni nostra critica – attacca Alice Salvatore, relatrice per il M5S ligure – Eppure basta scorrere il Bilancio per capire che i conti non tornano: 6 milioni di euro all’anno (!) per il sistema informatico, a fronte di un servizio che fa acqua da tutte le parti e con la sanità ligure che attende ancora di essere informatizzata; 2 milioni e mezzo all’anno per la manutenzione edilizia straordinaria degli edifici di proprietà della Regione; ben 600 milioni da erogare per il riacquisto di titoli obbligazionari emessi: basterebbe questa cifra, da sola, per garantire le coperture immediate per il reddito di cittadinanza in Liguria! Il tutto mentre la Regione rinuncia, per inerzia, a oltre 50 milioni di euro di fondi europei. Insomma, un disastro su tutta la linea!”.

Tre gli emendamenti presentati in Aula dal MoVimento 5 Stelle, tutti bocciati dalla maggioranza.

“Si trattava di proposte di modifica dettate dal buon senso e migliorativi – osserva Salvatore – Un esempio? Abbiamo proposto di estendere retroattivamente al 2011 l’esenzione della tassa automobilistica per i proprietari di auto ibride ecosostenibili. Gli altri due emendamenti toccavano direttamente la sanità, per riequilibrare le sperequazioni fiscali tra le aziende sanitarie private e quelle pubbliche, favorendo queste ultime, come dovrebbe fare un ente pubblico come la Regione a garanzia di tutti i cittadini, con particolare attenzione alle cooperative sociali di tipo B (quelle non a fini di lucro), per le quali si proponeva una drastica riduzione dell’IRAP visto l’importante ruolo in ambito sociale che svolgono in ausilio dell’Ente. Ma anche da quest’orecchio la Giunta Toti proprio non ci sente, forse sono preoccupati di tutelare pochi privati rispetto a tanti cittadini in balia di un’assistenza socio-sanitaria che fa acqua da tutte le parti”.

“Una variazione di bilancio “piccola, piccola, piccola”; come del resto lo era la manovra approvata dello scorso dicembre, che infatti, come Rete a Sinistra, avevamo definito “senza personalità” e di pura resistenza – rincara il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino -. Purtroppo questo nuovo provvedimento contiene anche elementi preoccupanti: prima di tutto torna a crescere la spesa in ambito sanitario, cui peraltro non corrisponde un effettivo miglioramento del servizio percepibile dai cittadini. Una tendenza che rischia di pregiudicare oggettivamente l’intera azione regionale. Ma quando parliamo di una “manovra piccola” ci riferiamo anche ai fondi europei non spesi: sono 58 milioni di euro che, si presume, dovremo restituire all’Europa. Anche questo è un trend in crescita”.

“Un vero spreco, considerato che dobbiamo confrontarci con un tessuto socioeconomico boccheggiante, che avrebbe bisogno di progettualità più sfidanti e di una capacità di programmazione degli interventi che questa giunta sembra proprio non avere. Vogliamo ricordare che già ai primi di ottobre Rete a Sinistra aveva interrogato la giunta chiedendo a quanto ammontasse l’avanzo dei fondi europei: all’epoca ricevemmo una risposta volutamente evasiva, che non lasciava presagire nulla di buono. Ora la cifra c’è, parla chiaro ed è anche peggiore delle previsioni” conclude l’esponente di Rete a Sinistra.