Borghetto Santo Spirito. Gli alunni della scuola dell’infanzia di Borghetto hanno dormito in aula. Questo non a causa di una lezione particolarmente noiosa, ma nell’ambito di un’iniziativa ideata dalle maestre.
Nei giorni scorsi i piccoli alunni di cinque anni della scuola statale di via Milano hanno chiuso l’anno scolastico trascorrendo una notte all’interno della scuola.
Ma perché dormire a scuola, quando a casa c’è un comodo lettino? Tutto è nato dalle docenti, che hanno elaborato l’iniziativa nell’ambito degli obiettivi educativi di sviluppo delle autonomie personali e sociali.
I bambini hanno potuto così affrontare l’atavica paura del buio, sentirsi grandi (e importanti perché fanno da soli, lontani da mamma e papà), relazionarsi con i pari in un contesto diverso da quello dell’attività prettamente didattica.
Le docenti e il personale scolastico hanno messo a disposizione il loro tempo prezioso (scegliendo di distaccarsi anche loro per una sera dalle famiglie) per realizzare il progetto, approvato nel piano dell’offerta formativa e che ha coinvolto anche l’Ente locale: la ditta JD Service, fornitrice del servizio mensa, ha infatti organizzato la colazione per i “nottambuli”.
Diverse le fasi del percorso vissuto dai bambini. Prima la cena in pizzeria con le insegnanti, poi l’arrivo a scuola con la visita inaspettata della “Fata Conegrina” (un’adulta con un travestimento) che ha dato la buonanotte consegnando a ciascuno un libro fornito dalla biblioteca comunale e dalla biblioteca scolastica.
La fata ha creato il “contesto”; il libro è connesso alle attività di lettura espressiva che si svolgono normalmente a scuola; la lettura, abbinata al momento del sonno, può essere riproposta dai genitori anche a casa per creare attimi magici da vivere con i loro figli. Le insegnanti hanno letto alcune storie scelte dal gruppo, poi l’incantesimo della notte è sceso ed i piccoli si sono serenamente addormentati in un buio amico.
Nessuna telefonata da parte di genitori preoccupati ha interrotto la quiete della notte, anzi, è probabile che qualcuno abbia recuperato una serata romantica.
Questa esperienza ha sollecitato risorse positive anche nei bambini più paurosi e fragili. Al mattino tutti erano pronti per la colazione insieme: le energie positive del gruppo hanno travolto le paure e le incertezze. Tutti si sono “sentiti grandi” e la notte a scuola li ha resi felici ed entusiasti. Dato il positivo riscontro, il progetto sarà riproposto.