Parole dure

Spotorno 2016, la cronaca della campagna elettorale di oggi

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Spotorno. Campagna elettorale al veleno a Spotorno, dove il rush finale in vista del voto del 5 giugno resta all’insegna della polemica e dello scontro a tutto campo. In ultimo ad infiammare il dibattito la proposta di un confronto pubblico tra i candidati sindaci, che “feroci” botta e risposta: alla fine tutti d’accordo, ma non senza attacchi e colpi incrociati e reciproci.

Di fronte a questo clima l’ex vice sindaco e candidato della lista “Adesso Spotorno” non ci sta e si sfoga: “Una campagna di diffamazione e di delegittimazione che ha assunto toni pesanti, a cui finora ho cercato di non prestare il fianco, ma che ha decisamente superato il limite della tolleranza”.

“Occorre constatare come i cosiddetti “social” siano divenuti il luogo preferito di alcuni soggetti politici e di loro sostenitori, mettendo in evidenza una volgarità e un’aggressività divenuta, per queste persone, normale strumento di confronto”.

“Alcuni giorni or sono su Facebook un post delirante accusava “gente che non s’è mai vista a Spotorno improvvisamente sbuca dai tombini e si candida con le liste improponibili! speriamo almeno che non vinca quel ladro magna magna indagato, con un gatto morto al posto dei capelli…Chi vuol capire capisca” dice Riccobene.

“Affermazioni che trasudano odio e che imbarbariscono il clima, diffondendo veleno e fango gettato nel mucchio, senza mai citare di chi si parli e di cosa si parli. Infatti, ai commenti al post pubblicato, che esigevano chiarezza sullo squallore delle affermazioni, si replicava con altrettanta aggressività, sino a intimidire chi chiedeva di uscire da quell’anonimismo accusatorio. È troppo facile comprendere che le offese fossero rivolte al sottoscritto”.

“Personalmente sono da tempo oggetto di insulti e diffamazione con continue falsità, che hanno l’obiettivo di minare la mia onestà e integrità morale, manifestatasi, da pubblico amministratore, anche quando riferii all’autorità giudiziaria le informazioni raccolte da un privato cittadino sull’ex comandante dei Vigili Urbani, poi arrestato e licenziato. Era il mio dovere e non ebbi alcuna esitazione, né, successivamente, cercai consenso e pubblicità. Ciò nonostante si è tentato di speculare cercando di infangarmi con pure illazioni e ricostruzioni mendaci diffuse sottotraccia, perché inconsistenti”.

“Io cerco di difendere il valore alto della politica e l’onestà intellettuale dei tanti candidati in lizza, ma non posso non rilevare come manifestino consenso alle infamie anche numerosi personaggi, che in un recente passato hanno ricoperto incarichi di amministratore pubblico e che tutt’oggi svolgono un ruolo politico attivo nella nostra comunità. Un atteggiamento che vorrebbe essere interprete di una sorta di rivoluzione inquisitoria, anche in assenza di una qualunque prova, che trova facile presa in pochi facinorosi che si beano della gloria della gazzarra creata, ma che in realtà mostra solo la povertà morale di costoro e di chi non li condanna pubblicamente, forse perché creduti utili alla causa elettorale. In fondo è più facile gettare discredito su una persona, che cercare di batterla politicamente sul piano delle idee. Aveva ragioni da vendere Umberto Eco quando dichiarò che “i social hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli” aggiunge Riccobene.

“Ma ora i seguaci e sostenitori della calunnia, nel loro delirio mediatico, in un nuovo recente commento toccano la mia casa, il luogo della mia famiglia, indicata come frutto di chissà quale arricchimento e di quale abuso e, allora, credo sia giusto rendere pubblici tali comportamenti per evitare un’escalation di aggressività”.

“C’è una responsabilità politica e morale che non può essere taciuta, conseguenza di quell’atmosfera creata nel tempo da una costanza di interventi semplicemente vergognosi; un clima avvelenato alimentato anche da alcuni aspiranti amministratori. Una responsabilità di cui il paese deve essere consapevole. Nel frattempo ho segnalato gli eventi ai Carabinieri e ho dato mandato ai miei legali di tutelare nelle sedi opportune la serenità della mia famiglia e la mia onorabilità” conclude il candidato sindaco di “Adesso Spotorno”.

E circa il confronto tra i candidati sindaco, Riccobene dice: “Abbiamo letto con attenzione la proposta di Franco Bonasera e condividiamo l’idea di un confronto dei candidati sindaco di Spotorno, regolato da una personalità della politica e della cultura locale da concordare unitariamente. Già in passato il confronto fra i candidati fu tenuto da una figura di alto profilo del nostro paese, a conoscenza delle dinamiche amministrative e della nostra storia politica. Ribadiamo, inoltre, la proposta che i cittadini partecipanti al confronto versino una piccola quota d’ingresso da concordare (noi proponiamo 5 euro) che venga devoluta a sostegno delle associazioni di volontariato. Resta inteso che il confronto dovrà aver luogo con tutti i candidati e con regole condivise. Viste le aggressività nei miei confronti, che proseguono su Facebook anche dopo il mio intervento, e il clima conseguente nel quale è scivolata la campagna elettorale vogliamo evitare che il confronto possa degenerare”.

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