Provincia. Alberi nei giardini degli istituti scolastici, per contrastare l’inquinamento: ecco la proposta del WWF di Savona.
“L’unica alternativa possibile alla lotta difficile contro le polveri inquinanti è il miglioramento del verde cittadino e del patrimonio arboreo pubblico e privato – spiega Stefano Gatti, delegato del WWF savonese alla Tutela del Patrimonio Arboreo – Gli alberi sono dei filtri per l’aria, grazie al processo della fotosintesi clorofiliana che assorbe anidride carbonica e produce ossigeno. Essi trattengono, tramite le foglie e la superficie della pianta, una grande quantità di particolato. Tramite gli stomi fogliari la pianta assorbe e rimuove gli inquinanti gassosi e li rende inerti attraverso il suo metabolismo”.
“L’IBIMET, Istituto di Biometeorologia del Cnr di Bologna, ha redatto una classifica degli esemplari arborei capaci di fornire maggiori risultati in aree fortemente inquinate – rivela Gatti – Secondo gli esperti, le specie migliori che possono resistere a un forte inquinamento urbano sono: Frassino maggiore, Acero campestre, Acero platanoide, Acero di monte (acer pseudoplatanus), Bagolaro, Ontano nero, Carpino bianco, Tiglio, Olmo, oltre ad i sempreverdi Pini, Cipressi e Lecci (Quercus ilex). In particolare il Bagolaro (Celtis australis) è stato inserito nel top degli alberi anti-smog grazie alla sua resistenza alle malattie e a condizioni difficili”.
“In realtà gli alberi sono i nostri più importanti alleati contro l’inquinamento, un concetto fondamentale che dovrebbe essere pubblicizzato in tutte le città e in tutte le scuole – conclude Gatti – Azioni importanti devono essere proprio quelle di inserire alberi nei cortili delle scuole stesse”.