Scadenza

Gsl verso la liquidazione. Berti Riboli: “Al più presto una nuova gara: pazienti e lavoratori siano la priorità” fotogallery video

"Gsl dava fastidio? La sua ascesa deve dare grande soddisfazione a chi ci lavora dentro e alla Regione"

Albenga. Bandire al più presto una nuova gara per consentire ad un nuovo soggetto di continuare a curare i pazienti con la stessa certificata qualità con sui sono stati curati finora.

E’ questa la richiesta avanzata oggi da Francesco Berti Riboli, presidente del CdA di Gsl, nel corso di una conferenza stampa convocata per annunciare che il 30 maggio l’assemblea dei soci discuterà la liquidazione dell’azienda. Questa mossa fa seguito alla decisione della Regione di interrompere il contratto la realizzazione del progetto di “sperimentazione gestionale finalizzata al recupero della mobilità passiva extraregionale nella specialità dell’ortopedia di elezione per i cittadini liguri”.

Al di là di quello che sarà il futuro dell’azienda che gestisce il reparto di ortopedia dell’ospedale Santa Maria di Misericordia, l’amministratore rivolge alla giunta del governatore Giovanni Toti una richiesta ben precisa: “Se la Regione ha intenzione di continuare questo tipo di attività – dice Berti Riboli – allora che bandisca al più presto un concorso, una gara di interesse europeo per individuare un nuovo soggetto che si occupi di continuare a trattare i pazienti (ad Albenga o altrove) con le stesse modalità messe in atto finora e che riassorba tutti i lavoratori”.

Al bando potrebbe prendere parte anche Gsl: “Questo se ci sarà consentito e se decideremo di partecipare singolarmente o come compagine. Noi ci candidiamo a portare avanti quanto fatto finora, ma siamo pronti a farci da parte nel momento in cui ci sarà un aggiudicatario. In questo modo ci sarà la continuità di un servizio che, a nostro modo di vedere, per le attestazioni che ci vengono fatte e per i controlli che ci vengono fatti, è di qualità più che soddisfacente. Le nostre liste d’attesa sono di poche settimane, tra i 25 e i 35 giorni, e ciò ovviamente ottiene il gradimento da parte dei pazienti. Le liste fuori regione sono ‘ridicole’ perché nelle altre regioni esistono liste di attesa dedicate, molto più corte”.

Visti i risultati ottenuti da Gsl, la decisione della Regione di fare “retromarcia” per certi versi ha sorpreso e in qualcuno ha alimentato qualche sospetto: “Gsl dava fastidio? Io voglio sperare di no – dice Berti Riboli – L’ascesa di Gsl deve dare grande soddisfazione a chi ci lavora dentro ma anche alla Regione che ospita un’iniziativa di questo tipo. Voglio sperare che altre Gsl, altri imprenditori intendo, vengano a investire in Liguria. Si è parlato tanto di realtà della Lombardia: io sarei felice se arrivassero realtà di altre regioni pronte ad offrire occupazione, redditività e contribuissero a migliorare il nostro appeal nei confronti di un turismo sanitario che in altre regioni del mondo ha una rilevanza economica non indifferente”.

Qualcuno ha sostenuto che la chiusura di Gsl sia stata organizzata ad arte per favorire le altre realtà simili della Lombardia: “Lo escludo. Non credo che una Regione sia autolesionista e favorisca un territorio limitrofo. Sono convinto che la Regione operi per il bene della Liguria e quindi sono sicuro che questo tipo di iniziativa preveda nuovamente un’apertura ai privati. Che siano privati di una regione o di un’altra non importa: viviamo in Europa e quindi le persone possono circolare liberamente. Sicuramente se invece si verificassero delle attività di smantellamento di iniziative che poi non vengono adeguatamente sostituite, questo sarebbe tutto un altro paio di maniche”.

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